Vincenzo Natali Splice Fantascienza, Horror, Thriller, durata: 104' - Canda, Francia  2010 Gaumont, Copper Heart Entertainment, Splice (Copperheart) di Elisabetta Lanzillotti

Il film ci trova confusi. Non ci da un granché di spiegazioni. Si proclama horror, thriller, ma fino a dieci minuti prima dalla fine non è che un dramma psicologico mal riuscito e abbozzato sulla maternità. Con un soggetto come la creazione di un ibrido umano animale dove, volendole mettere, si poteva spaziare con tematiche etiche e/o trasudanti un po’ di modernità. Invece, anche sotto questo punto di vista, i dialoghi e i dilemmi morali (perché di quelli etici non c’è traccia) sono pochi, pochissimi e irrilevanti.

Fin dalla produzione ci si storceva il naso a leggere nella lista degli attori protagonisti due nomi così importanti nell’indie nell’ennesimo horror, la commercializzazione ha fatto leva proprio sulla reputazione dei protagonisti per dare peso al film: dopo la visione si capisce che, in realtà, non si trattava di peso effettivo, ma pomposità trainata da desiderio pecuniario. Niente di più.

È guardabile, non tanto orribile da essere paragonato a The Human Centipede (era molto atteso dai fan del genere), anche se almeno quest’ultimo ha creato scalpore nella sua scarsità e ignobiltà, mentre Splice lascia quasi totalmente indifferenti.

Adrien Brody e Sarah Polley saranno forse impazziti a calarsi in una tale produzione sordida di ovvio e priva di pathos, ma rimangono due grandi attori, in grado di adattarsi e risultare credibili e particolari in ogni situazione.

VOTO: 1/5