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Christian Alvart
Pandorum – L’universo parallelo (Pandorum)
Azione, Thriller, Fantascienza, durata: 108’ – U.S.A,, Germania
2009
Constantin Film Produktion, Impact Pictures / Eagle Pictures
di
Omar Cataldi
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Mettiamo subito nero su bianco una cosa: mai fidarsi dei sottotitoli affibbiati in Italia ai film stranieri, che servono solamente ad attirare lo spettatore in sala, nel caso il titolo originale sia “oscuro”. Essendo creati del tutto arbitrariamente, sono, nel migliore dei casi, semplicemente imbarazzanti, nel peggiore, fuorvianti o sbagliati.
E’ proprio quest’ultimo il caso di Pandorum: L’universo parallelo, un solido B-movie di produzione crucco-americana: ci sono echi di Alien, di Resident Evil (stesso produttore), pizzichi di altre pellicole più o meno note… ma nemmeno l’ombra di realtà alternative o universi paralleli. A meno di non interpretare il sottotitolo, con una (grossa) forzatura logico-metaforica, nel senso di una dissociazione dalla realtà… ma forse è meglio non svelare altro, perché uno dei fulcri del film sta in un finale a sorpresa, importante sebbene non travolgente…
In un futuro non particolarmente lontano, una Terra intollerabilmente sovrappopolata invia la colossale astronave Elysium come avanguardia di una più massiccia colonizzazione. Quando due degli astronauti si svegliano dall’ipersonno per il loro turno di veglia lavorativa, trovano la nave immersa nel buio, apparentemente deserta, e infestata da feroci creature cannibali.
Il punto di partenza della storia è affascinante, e i due protagonisti, il giovane ingegnere Bower (ex Angelo del terzo X-Men, Ben Foster) e il più anziano ufficiale Payton (il ghigno perenne del veterano Dennis Quaid) hanno le facce giuste per interpretare uomini comuni coinvolti in un problema più grande di loro: salvare il futuro dell’umanità riaccendendo l’energia della nave-arca, mentre nei claustrofobici corridoi regna l’homo homini lupus. Ma l’originalità va a farsi benedire con creature mostruose visivamente poco affascinanti e acusticamente insopportabili, e con qualche sparata, da accogliere con bonarietà estiva, davvero over the top: tra i passeggeri della Elysium, una biologa e un agricoltore asiatico (!!), divenuti formidabili artisti marziali dall’oggi al domani (!!!) per sopravvivere nella nave infestata.
Il film piacerà a chi ama certe atmosfere oppressive della fantascienza più oscura e pessimista, e le grandi astronavi sinistre, mezzi di trasporto estranianti dove basta un malfunzionamento per rimettere in gioco un normalmente sopito istinto di sopravvivenza nel molle uomo del futuro. In questo senso, la beffarda ambiguità della tecnologia superiore sta tutta nel nome della nave: Elysium, che nella mitologia classica è sì il paradiso (il pianeta dove i terrestri si stanno trasferendo) ma è anche un luogo dove si va dopo morti… VOTO: 2,5/5
Articolo del
26/08/2010 -
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