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Ruben Fleischer
HOME VIDEO - Benvenuti a Zombieland (Zombieland)
Horror/Commedia, durata: 84 min. - U.S.A.
2009
Columbia
di
Alberto Boldini
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Columbus e Tallahassee, fra i pochi sopravvissuti a una colossale epidemia di mucca pazza (!) che ha trasformato gran parte dell’umanità in zombie, attraversano una desolata America alla ricerca dei genitori del giovane.
Chi, sulla carta, possiede ancora le motivazioni per vedere l’ennesimo zombie horror con l’ennesimissima trama sopra riportata? Questo Benvenuti a Zombieland rappresenterà una bella sorpresa proprio per tutti quei disillusi ma perseveranti divoratori di horror che per troppo tempo hanno rimpianto gli anni 70/80. Già a partire dalla spassosa introduzione, con le regole base di sopravvivenza agli zombie, gli sceneggiatori Paul Wernick e Rhett Reese (autori del futuro adattamento di Deadpool) costruiscono una centrifuga irresistibile che mescola e ostenta ironicamente tutti gli stereotipi del genere, distaccandosi dall’inflazionato filone zombie survival. Il fatto che il film faccia di un certo tipo di commedia il proprio sottotesto privilegiato ci riporta alla mente perle come Ammazzavampiri o Un Lupo Mannaro Americano a Londra, quando la tematica adolescenziale, oltre ad assumere connotati metaforici solo apparentemente semplicistici, smorzava un tono generale che rischiava spesso di cadere nella seriosità più pedante, di gran moda in tempi recenti.
Gran merito di questa piccola vittoria va attribuito ai protagonisti Jesse Eisenberg e Woody Harrelson; se dal volto del primo è ormai identificabile un intelligente tipo di commedia generazionale (vedi il valido Adventureland), tramite la performance gigionesca del secondo il film strappa più di una risata. A tutto ciò va aggiunto un geniale cameo di Bill Murray che da solo vale il prezzo del biglietto.
Il film negli USA è stato un successo piuttosto inaspettato (più di 100 milioni di dollari incassati al box office a fronte di un budget di poco più di 20 milioni) diventando lo zombie movie di maggior successo di tutti i tempi. Verrebbe da chiedersi come mai, visti i risultati commerciali e le buone critiche, da noi sia uscito esclusivamente per il circuito home video, senza che nemmeno gli sia stato concesso il ruolo di tappabuchi horror di lusso nell’estate appena trascorsa. Qualcuno ha pensato bene che riesumare film come Hatchet fosse ben più astuto e redditizio. Mah.
VOTO: 3/5
Articolo del
12/10/2010 -
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