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Al via la quinta edizione della kermesse capitolina, il Festival Internazionale del cinema di Roma che ci farà compagnia fino al 5 novembre nell’affascinante cornice dell’Auditorium. La giornata inagurale della quinta edizione inizia più che con il tradizionale folklore del red carpet di Keira Knightley e Eva Mendes, le bellissime protagoniste del film di apertura Last Night, con la doverosa protesta delle rappresentanze del mondo della cultura e del cinema italiano in seguito ai tagli alla cultura da parte del Ministro dei Beni Culturali, Sandro Bondi. L’associazione dei CentoAutori e gli operatori dello spettacolo in genere, hanno occupato il tappeto rosso e allestito un presidio permanente per tutta la durata del festival. Abbiamo assistito a un film nei film e chissà cosa succederà nei prossimi giorni!
Dopo questo travolgente incipit che ha scaldato la serata d’apertura, per quel che riguarda i film, osservando attentamente il programma particolarmente vario - considerando i vari omaggi al cinema italiano del passato, ricordando per esempio quelli dedicati a Ugo Tognazzi e a Suso Cecchi D’Amico, le tante retrospettive, per poi passare all’Occhio sul mondo, il Focus che ad ogni edizione punta su latitudini diverse, quest’anno è la volta del Giappone (Satoshi Kon, Akira Kurosawa, ecc., solo per citarne qualcuno) fino ad arrivare alla sezione Alice nella città, con la sua forte personalità, quasi un festival a se - si ha come l’impressione di assistere a una manifestazione schizofrenica, senza un filo rosso conduttore.
Restando ancorati al tema del concorso, Last Night, è un raffinato e intrigante dramma sentimentale, per niente banale, che segna l’esordio dietro la macchina da presa dell’iraniano-americano Massy Tadjedin. Ricco di dialoghi intelligenti, esplora a fondo le pulsioni del tradimento, nelle sue diverse declinazioni. Una storia minimale, che si svolge nell’arco di una serata, tutta costruita su l’orchestrazione di un cast impeccabile.
Da ricordare, inoltre, la presentazione di The Feebie, nella sezione Extra, la sezione più sperimentale e fuori formato, curata da Mario Sesti. La pellicola è scritta, diretta e interpretata da Katie Aselton, commedia pungente che parla ancora di amore e tradimenti già acclamata al Sundance Film Festival 2010.
Per questa giornata, tolto l’omaggio a Kurosawa nel centenario della sua nascita con la proiezione della versione restaurata di Rashomon e l’interessante incontro Il grande maestro lavora condotto da Goffredo Fofi con Teruyo Nogami, segretaria di edizione di Kurosawa, e Vittorio Dalle Ore, aiuto regista dal 1983 al 1993 e unico italiano nel pool del maestro giapponese, rimane poco da segnalare.
Articolo del
30/10/2010 -
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