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Torino Free Festival
Speciale TORINO FILM FESTIVAL
14/12/2010
di
Erica Bruni
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È terminato il Torino Film Festival, e anche quella di quest’anno si è rivelata un’ottima edizione di qualità con un sacco di eventi collaterali e una meravigliosa retrospettiva dedicata al grande regista John Huston.
La giuria di Torino composta quest’anno da Marco Bellocchio (presidente), Barbara Bobulova, Michel Ciment, Helmut Grasser, e Joe R. Lansdale ha assegnato i premi come miglior film a Winter’s Bone di Debra Granik. Il premio speciale della giuria ad ex aequo a Les Signes Vitaux di Sophie Deraspe e Les Marimbas del infierno di Julio Hernàndez Cordon. Il premio per il miglior attore è stato assegnato a Omid Djalili per The infedel di Josh Appignanesi, mentre quello per la miglior attrice è stato consegnato ad ex aequo a Jennifer Lawrence per Winter’s Bone e Erica Rivas per Por tu culpa di Anahi Berneri. E’ stato consegnato anche un premio del pubblico in collaborazione con Digma a Henry di Alessandro Piva.
Uno dei film più attesi del TFF dopo nove anni di distanza dal suo ultimo film Fantasmi su Marte è stato The Ward di John Carpenter con Lyndsy Fonseca, Amber Heard e Danielle Panabaker. Carpenter ci regala un horror della vecchia scuola girato da un regista della vecchia guardia. The Ward tiene lo spettatore incollato allo schermo per novanta minuti con una trama semplicissima, ma diretta magistralmente, una vera lezione sul cinema horror, e sulla creazione della tensione e della suspense. Fuori concorso è stato presentato anche il film vincitore del premio alla regia a Cannes Tourneé che vede l’esordio alla regia di Mathieu Amalric. Il film è la storia di un celebre produttore televisivo che abbandona tutto a Parigi per ricostruirsi una vita negli Stati Uniti. Tornato in Francia dopo anni, in seguito al suo spettacolo di burlesque di grande successo progetta di tornare trionfante nella propria città. Ma la realtà invece lo porterà a scontrarsi con le ferite del suo passato e a confrontarsi con quella malinconia costante che non lo abbandona anche nella sua nuova vita eccessiva, surreale e colorata. E per citare lo stesso Almaric egli non rimane che un uomo che vuole restare un Principe con le sue maniere spiacevoli, ad ogni costo, ma senza regno, soprattutto senza potere, solo con la sua inutile libertà.
Sempre fuori concorso è stato presentato L. A. Zombie di Bruce Labruce un progetto zombie hardcore con effetti speciali curati da Joe Castro. Uno zombie (François Sagat) emerge dalle acque dell’oceano pacifico e viene caricato in macchina da un surfista. I due sono vittime di un incidente in cui il ragazzo muore, ma viene riportato in vita da un rapporto carnale con lo zombie che poi l’abbandona per andare a Los Angeles. Qui continua la sua ricerca di cadaveri da rianimare attraverso prestazioni sessuali, in una sorta di missione che insinua il sospetto che la misteriosa creatura sia solo uno schizzofrenico in crisi allucinatoria. LaBruce ha dichiarato di aver fatto questo film perché considera il porno zombie come trend del futuro, la svolta per il porno-horror, ma il risultato ci lascia abbastanza perplessi.
Il film di chiusura del festival come annunciato è stata l’anteprima europea dell’ultimo film di Clint Eastwood Hereafter con protagonista Matt Damon il film indaga sul tema dell’aldilà attraverso tre storie indipendenti, ma nello stesso tempo interconnesse per approfondire un tema delicato e complesso come quello della morte.
Articolo del
14/12/2010 -
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