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Ogni anno nel mondo vengono prodotti circa 25.000 film. Di questi, meno di 500 vengono distribuiti in Italia. L’associazione Hideout ha iniziato un lavoro di ricerca e analisi del cinema che non c’è, inizialmente attraverso la rete fino alla pubblicazione del libro Dispersi. Guida ai film che non vi fanno vedere (edizione Falsopiano). Inoltre insieme all’associazione La scheggia e Itasa, dal settembre 2008 a oggi, Hideout ha realizzato a Milano quattro rassegne di fiction e tre di documentari. Da questa esperienza nasce l’idea di realizzare Dispersival , un evento della durata di cinque giorni per riflettere sul tema della distribuzione in Italia. Film stranieri, italiani, di genere e cartoni animati che non hanno trovato spazio nelle sale. Un evento per una nuova esperienza cinematografica.
Il festival è stato inaugurato dalla tavola rotonda sulle nuove forme di distribuzione dal titolo Chi vuole trovare i dispersivi? Tra i relatori: registi, esercenti, addetti ai lavori e critici cinematografici. Erano presenti Stefano Campanoni di Cineagenzia, Matteo Bortugno e Daniele Coluccini, registi di Et in terra pax, film vincitore del Premio Rivelazioni del Cinema Italiano visto da Milano, sorpresa delle Giornate degli Autori all’ultima Mostra del cinema di Venezia, e unico film italiano al festiva di Tokio. Il film è stato realizzato con la collaborazione di una classe del Centro Sperimentale di Roma, prodotto da Simone Isola e Gianluca Arcopinto, amato dalla critica, ma snobbato dalla distribuzione. Ha suscitato molto interesse l’intervento di Luca De Gasperi dell’ufficio stampa di Microcinema. Microcinema è il primo circuito in Italia per la diffusione di film e contenuti digitali con oltre 150 sale cinematografiche aderenti. La missione è quella di offrire un network per la diffusione, anche diretta di spettacoli di intrattenimento, uno spazio per i film di qualità, e un catalogo di documentari e contenuti educational. Per Officine UBU era presente Mattia Della Puppa che si occupa delle acquisizioni e del marketing. Grazie ad Officine UBU (evoluzione di UBU Film, casa di produzione fondata nel 2001 a Milano da Franco Zuliani) sono stati portati in sala o in dvd molti dispersi internazionali, ed è anche sostenitore del cinema italiano d’autore come La pivellina.
Come prima edizione il Dispersival ha avuto un bilancio positivo, con una modesta affluenza di pubblico. Una giornata intera è stata dedica ai documentari con la proiezione di Con le ruote per terra di Carlo Prevosti e Andrea Boretti, Arimò! di Mirko Locatelli e Giuditta Tarantelli, e Era La città del cinema di Claudio Casazza del 2010. Quest’ultimo un documentario sul cinema nella città di Milano attraverso incontri con registi, esercenti, personalità del mondo dello spettacolo, urbanisti e critici. Il film documenta cosa erano i vecchi cinema milanesi ora chiusi e cosa hanno rappresentato per una generazione.
In collaborazione con Officine UBU è stato proiettata la copia doppiata in italiano di WristcuttersGoran Dukic del 2007 un piccolo gioiellino; si tratta di un road movie che mescola esistenzialismo slavo e commedia grottesca. Un altro disperso ritrovato è Dead man shoes di Shane Meadows del 2004, un thriller psicologico e uno dei migliori film diretti da Shane Meadows, autore poco distribuito in Italia, ma assolutamente da scoprire. Nella giornata di chiusura è stato proiettato My name is Bruce un omaggio nell’omaggio, diretto dallo stesso Campbell. Bruce Campbell, divo arrogante e in declino del cinema di serie B, viene chiamato da un fan per sconfiggere Guan-di, un vero spirito malvagio risvegliatosi in una miniera abbandonata. Campbell credendo di essere sul set di un film, affronterà la minaccia con la sua proverbiale cialtroneria. Una commedia horror/nerd irresistibile. Per gli horror italiani è stato presentato con autore e cast in sala Monkey Boy di Antonio Monti un horror all’italiana invisibile in sala, e introvabile in dvd.
Articolo del
21/02/2011 -
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