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Robert Schwentke
RED
Azione, Commedia, durata: 111’ – U.S.A.
2010
DC Entertainment, Di Bonaventura Pictures, Summit Entertainment / Medusa
di
Omar Cataldi
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In attesa di controbattere alla rivale Marvel film di supereroi con film di supereroi, la DC Comics (la casa di Batman e Superman) non se ne sta con le mani in mano. Forte delle sue numerose sottoetichette che propongono fumetti lontani dai gusti massificati dei soliti eroi in costume, l’editrice può vantare una grossa quantità di graphic novels meritevoli di ottimi cine-adattamenti. RED è una di queste, una miniserie firmata otto anni fa per l’etichetta Homage dall’apprezzato britannico Warren Ellis.
Sulla carta tuttavia la storia di un agente segreto in pensione e dei suoi ex colleghi braccati per intrighi della Casa Bianca non sembrerebbe particolarmente originale, ma la versione filmica aggiunge spezie ad una pietanza che altrimenti rischierebbe di venire a noia. Sottolineando gli aspetti comici e buffi della professione della spia, meno quelli della vecchiaia e del pensionamento. Il protagonista Frank Moses (Bruce Willis) e i suoi ex compagni di missione (il folle John Malkovich e la gran dama Helen Mirren su tutti) non sembrano accusare acciacchi particolari e sono spesso più affetti nella psiche che nel fisico; hanno una gran voglia di tornare in azione (leggi: uccidere) e di dare una lezione di spionaggio alle nuove generazioni.
Certo anche la scelta di un cast di grandi star (i “divi”, cioè gli dei, perciò impervi all’invecchiamento) contribuisce a far saltare nella mente dello spettatore l’idea che si stia parlando di un film, almeno nel titolo, sul pensionamento (RED sta per Retired Extremely Dangerous, “Pensionato Assai Pericoloso”). Se concettualmente si può riportare questa piccola incongruenza, sul piano pratico azione e commedia convivono alla perfezione in una pellicola ben curata, senza tuttavia particolari guizzi registici da parte del tedesco Robert Schwentke (Un amore all’improvviso).
Si spara tanto e spesso, con la leggerezza e il sorriso sul volto, senza rancori, ripensamenti, introspezioni: come nella bidimensionalità del fumetto. Il sentimento più vero sembra essere l’amore (sorprendentemente tenero) del protagonista per l’impiegata Sarah, sua obbligata e svanita compagna d’avventure, amore che lo spinge addirittura a leggere gli stessi romanzi d’amore che legge lei…
Per divertimento, leggerezza e ironia RED fa tranquillamente il paio con i gradevoli action movie dell’estate scorsa, A-Team e The Losers: onore al merito di chi a Hollywood sa ancora costruire film d’evasione non usa-e-getta.
VOTO: 3,5/5
Articolo del
19/05/2011 -
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