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Hal Jordan, uno spericolato pilota segnato da un brutto trauma infantile, è il primo umano ad essere arruolato all’interno del corpo delle Lanterne Verdi, una sorta di potentissima milizia interplanetaria. Qui dovrà vincere la diffidenza dei suoi stessi compagni di battaglia e, soprattutto, salvare il suo mondo dalla minaccia di Parallax, una malvagia creatura che distrugge intere civiltà nutrendosi delle paure delle sua vittime.
L’attesa per Lanterna Verde, nel mio caso, era piuttosto importante, e forse seconda solo a quella che da poco ho iniziato a nutrire e temere per il terzo episodio del Batman di Cristopher Nolan (almeno in campo supereroistico). Questo perché, dietro alle proprie apparenze camp, l’universo fumettistico di Hal Jordan e compagni è stato protagonista di una interessantissima rivitalizzazione, negli ultimi anni, che ha portato il nostro a diventare una figura di primissimo piano nel panorama DC comics (accanto a mostri sacri come l’Uomo Pipistrello e Superman, per intenderci). Gran merito va a Geoff Johns, l’autore che ha di fatto resuscitato la serie dal limbo in cui era sprofondata una decina di anni orsono, fino a portarla ai successi della recente saga Blackest Night.
Insomma, con tutte queste premesse il film, per quanto intrattenga a tratti, forse non poteva non deludere. E le ragioni sono semplicissime. In primo luogo perché la trama è davvero troppo esile e manca di un qualsiasi equilibrio, con sottotrame incompiute e personaggi che fanno giusto in tempo ad ammiccare allo spettatore per poi sparire nel nulla e ricomparire nel finale. Mi riferisco in particolar modo a Sinestro; solo sulla carta il mentore di Hal Jordan, rappresenta in realtà una delusione cocente per i fan della serie a fumetti e un gigantesco punto interrogativo per gli altri (nonostante Mark Strong, nei minuti che gi vengono concessi, non se la cavi poi così male). Stesso destino per Parallax, teoricamente il villain principale del film, che dell’affascinante versiona cartacea (un’entità parassita che costringe Hal Jordan stesso a compiere crimini atroci) non ha conservato praticamente nulla, essendo stato ridotto ad un’urlante massa giallastra della quale finiamo presto per dimenticarci. La sensazione è che, come troppe volte è già successo in recenti casi affini (Wolverine su tutti) la sceneggiatura sembra essere passata attraverso qualche riscrittura di troppo, e il collage finale non riesce a mettere a fuoco i veri punti di forza (il dualismo fra Jordan e il villain Hector Hammond, o l’ambiguità morale dei Guardiani, che comandano il Corpo).
L’altro grattacapo del film sono proprio le sue star. Ryan Reynolds, qui spaesato e monocorde, non riesce mai ad esaltare quei telefonatissimi momenti che vorrebbero essere ironici (mentre in alcune scene più drammatiche viene salvato dalla presenza della maschera). Blake Lively invece sembra ancora troppo acerba per reggere un ruolo così centrale, e l’alchimia fra i due è semplicemente inesistente. Da questo punto di vista, oltre al già citato Sinestro ci si ritrova a rimpiangere lo spazio non concesso a Peter Sarsgaard, nei panni di Hector Hammond, che però forse riesce a generare più empatia del poco sopportabile protagonista.
Perché, vi chiederete allora, il voto non si riduce ad un misero 1/5? Beh, forse perché il film zoppica ma intrattiene grazie a poche scene azzeccate, fra le quali figura una simil parodia di una tipica scena romantica che almeno strappa il sorriso. In effetti la mano di Martin Campbell (Casino Royale, Fuori controllo) si intravede in qualche occasione, come nella trasformazione di Hammond, mentre la rappresentazione del pianeta Oa (sede delle Lanterne Verdi) e dell’eterogeneo Corpo nei sue diversissimi rappresentanti è talvolta impressionante. Tutto ciò non basta però a salvare il film da una mediocrità assoluta. E se ammetto di essermi goduto qualche momento, ho il sospetto di esserci riuscito per aver intravisto, dietro a tanti spunti incompiuti e occasioni mancate, quello che avrebbe potuto essere. Ma si tratta pur sempre di un privilegio di cui i neofiti non potranno godere.
VOTO: 2/5
Articolo del
25/06/2011 -
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