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Brad Lewis, John Lasseter
Cars 2
Animazione, durata 120 min. - USA
2011
Pixar Animation Studios, Walt Disney Pictures / Walt Disney Studios Motion Pictures Italia
di
Fabio Piozzi
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Un petroliere convertitosi ai carburanti ecologici organizza un Gran Premio Mondiale per stabilire qual’è l’auto più veloce del mondo, oltre che confermare l’affidabilità del suo combustibile alternativo. Tre gare si snodano fra Giappone, Italia e Inghilterra, mescolate ad una vicenda di spionaggio che vede come improbabile protagonista Cricchetto, l’inseparabile e bonaccione amico del velocissimo e rossissimo Saetta McQueen.
La Pixar stavolta rispolvera il suo film artisticamente meno riuscito (paroloni per una pellicola - Cars - che era assolutamente godibile pur non toccando le vette dei capolavori di casa madre), e cambia rotta ma non equipaggio per consegnarci un sequel abbastanza sterile, dove piuttosto che seguire la strada dei fantastici due successori di Toy Story, pare più ricordare vagamente gli esperimenti fatti (e spesso falliti) in passato dalla Disney con i vari sequel del Re Leone, Aladdin e compagnia bella destinati all’home video, “ghetto” apparentemente più adatto per questo Cars 2, ma non certo per le tasche dei produttori. Infatti più che un oggetto artistico andrebbe considerato come un prodotto commerciale da far fruttare in merchandising, sfida vinta in partenza.
Il travolgente inizio da spy story è mendace rispetto a ciò che viene dopo, dove prende corpo una vicenda abbastanza anonima che poco concede all’appeal e ancor meno desta l’animo dello spettatore nato prima del terzo millennio. Nulla di nuovo nella caratterizzazione dei personaggi, si sfruttano gli aspetti positivi dei singoli già emersi nel primo episodio e si amplifica la portata comica della spalla del protagonista, Carl Attrezzi. Per quest’ultimo si ha un po’ la sensazione che dalla regia si cavalchi l’onda della simpatia che suscita lo sgangherato furgoncino da traino nei più piccoli, dimentico forse che i più grandicelli necessitano di qualcosa oltre le sue freddure. Già Cars mancava della genialità e della profondità caratterizzanti pellicole come Up, Wall-e e il meno recente Monsters & Co., e men che meno queste doti emergono nel suo fiacco seguito. Per noi adepti è un mezzo passo falso, e speriamo che sia solo un’isolata operazione meramente commerciale, perché da sognatori di mondi sommersi, giocattoli che prendono vita, insetti antropomorfi, favole ecologiche e avventure su case volanti quali siamo, crediamo che il vile guadagno senz’anima non sia di casa Pixar, carichi delle nostre speranze per qualsiasi prossima opera i nostri eroi vadano a scolpire nella Storia del Cinema.
VOTO: 2/5
Articolo del
29/06/2011 -
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