James Gunn Super Azione, durata 96’. – U.S.A.  2010 M2 Pictures di Sarah Pompili

Frank è un uomo mediocre, perdutamente innamorato di sua moglie Sarah. Quando quest’ultima piomba nuovamente nel tunnel della tossicodipendenza e lo lascia per un pericoloso criminale, Frank troverà una strada tutta sua per cercare di affrontare il dolore. In una delle tante visioni che lo accompagnano da sempre – forse di natura mistica oppure dovute ad un disturbo mentale – si convince di essere stato scelto dal Signore per combattere il male. Inizia così a vestire i panni del Crimson Bolt, un misterioso personaggio mascherato che difende i suoi valori a colpi di chiave inglese.

Super è un film molto particolare e senza dubbio controverso. Del resto dietro la macchina da presa troviamo James Gunn, che ha militato tra le fila della Troma Entertainment come sceneggiatore dedicandosi a b-movies oltraggiosi e deliranti.
Prendendo la mitologia dei super eroi come riferimento simbolico e come archetipo, Gunn racconta le bizzarre vicissitudini di Frank, un uomo qualsiasi che accecato dal suo cuore in pezzi si convince di essere un prescelto e decide di combattere il crimine di ogni sorta, perché per essere un super eroe basta scegliere di combattere il male, avere un travestimento e un’arma. Ma inconsciamente il nostro coraggioso ma goffo eroe si fa giustizia in modo troppo personale e intransigente.
Quella di Frank però è una giustizia con un’origine deviata e schizzoide. Il suo coinvolgimento emotivo e il suo stato di confusione lo portano a non rendersi conto che le sue cognizioni sono alterate. Ma forse è proprio una realtà alterata l’unica sopportabile per Frank.
La definitiva entrata in scena del personaggio di Libby (Ellen Page alla massima potenza), commessa insolente e annoiata presso una fumetteria, che affiancherà Crimson Bolt divenendo il suo sidekick kid con l’identità di Boltie, contribuisce a rendere il tutto più esasperato e a dare un’accelerata all’andamento iniziale del film – un po’ stentato – che si anima di un respiro diverso, tra l’assurdo e il drammatico.

Sotto la facciata della commedia è racchiuso un lato oscuro, che come un vortice diventa a mano a mano più profondo e coinvolgente. La pulsante venatura nera di Super si rivela palesemente ancor prima che il protagonista indossi la maschera di un super eroe che, agli occhi di terzi, di super non sembrerebbe avere proprio nulla. La storia di Frank, narrata con talento e spiccata originalità da James Gunn, è una storia di abbandono che parla di solitudine e disperazione, e lo fa in modo toccante, ma senza concedere nulla ai cliché e mostrando sempre il lato più amaro e crudo dell’esistenza di Frank, delle sue avventure, dei suoi rapporti che inevitabilmente finiscono per essere vissuti in un’atmosfera spesso disturbante pervasa di paranoia e humour nero.

VOTO: 3/5