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In inglese il titolo è semplicemente La vigilia di Capodanno, in italiano è diventato, sull'onda del cinepanettone che tanto l'italietta ama, Capodanno A New York. Manco ci fosse De Sica nel cast.
C'è da dire che come esempio di cinepanettone d’oltreoceano risulta sempre più piacevole dei suoi cugini poveri italiani. Si sa che agli americani piace il buonismo durante le feste e ce lo dimostrano ampiamente in questa pellicola da due ore e passa di incroci di storie per i più piccoli e anche per i più grandi, sterile sicuramente, meno divertente di un Mamma ho perso l'aereo e meno interessante di Una poltrona per due, cattivo sostituto delle americanate da Natale e Capodanno. C'è la palla di Time Square, ormai famosa nel mondo, che fa un po' da fulcro insieme alla piazza a tutta una serie di storie, confuse e leggere, che s’intrecciano tra loro. Da persone che stanno morendo a persone che stanno nascendo, da amori finiti e rinati ad amori nati per la prima volta, da gente che scende dal palco dopo una vita ad altra che per la prima volta sale sul suo palco della vita. Una donna, interpretata nientemeno che da Michelle Pfeiffer, invidia di tutte le sue coetanee, che riemerge dalla sua tomba fatta di lavoro e nient'altro che addirittura riesce a baciare un giovanissimo Zac Efron all'arrivo del 2012. E ancora Robert De Niro morente, Hilary Swank, Jon Bon Jovi che interpreta quasi se stesso, Ludacris che invece si ritrova nei panni di un buon poliziotto con moglie e tre figli, Sarah Jessica Parker che passa da Sex & The City a “Mom & The City” senza però rinunciare al glamour della sua amata moda e chi più ne ha più ne metta. Per essere un film corale risulta piuttosto bilanciato, niente favoritismi anche se i grandi come De Niro, in una parte un po' poco recitata, sicuramente pesano su una scena fatta di tante storie intessute al volo all'insegna dell'amore e della bontà.
Nel suo insieme risulta una visione piuttosto piacevole, molto da commedia semi romantica, pochi colpi di scena, trama semplice e di facile svolgimento, niente pretese e purtroppo tanta, troppa, pubblicità. Non ricordo nemmeno più quante marche ho contato durante tutto il film, cosa che viene a pesare specialmente nelle scene di massa e nei campi lunghi o nelle visioni aree. Una New York semplice, pochi assolutismi a parte quello di Time Square, in generale tanti soldi spesi e poche pretese, con un cast da urlo che poteva anche non esserci e l'idea di questo film sarebbe passata comunque. Forse è semplicemente che, come il capodanno, anche questo film risulta un po' effimero, un boom per nulla, tanto rumore per niente.
Quello che ci si augura magari è piuttosto che riscaldi un po' i cuori di chi ha deciso di andarlo a vedere, come a dire: la vita è così semplice e la creiamo noi con i suoi alti, i suoi bassi e quei pochi colpi di scena.
VOTO: 2/5
Articolo del
31/12/2011 -
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