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Attack the Block arriva in Italia dopo un attesa lunga ben un anno e dopo aver ottenuto un grande e meritatissimo consenso, non solo tra il pubblico, ma anche presso i molti festival dove è stato presentato, tra cui quello di Locarno e quello di Torino, giusto per fare due nomi di “casa nostra”. E così, prima di uscire nelle nostre sale, questa piccola pellicola era già diventata, in un certo senso, un fenomeno. In una buia stradina di uno squallido caseggiato popolare a Brixton, nella periferia sud di Londra, la giovane infermiera Sam sta facendo ritorno a casa, quando viene accerchiata da cinque adolescenti a volto coperto. Non appena questi si impadroniscono dei pochi averi della ragazza, un oggetto cade dal cielo schiantandosi su un auto, da cui fuoriesce una strana creatura che li assale. Subito i cinque, capitanati dal duro Moses, la uccidono, innescando inconsapevolmente una vera e propria invasione aliena nell’isolato in cui vivono. Sam e i ragazzini saranno costretti ad unire le forze per difendere il loro quartiere da questa minaccia mortale.
Attack the Block è la prima esperienza cinematografica, come regista, dell’inglese Joe Cornish, ma presenta già tutti i tratti di un vero e proprio campione (d’incassi e non solo). Questo film, senza alcuna presunzione e senza grosse pretese, vuole essere a suo modo una rilettura contemporanea del cinema di genere. Attraverso una commistione tra action movie, sci-fi e commedia seguiamo le vicissitudini di una baby gang, armata di mazze, coltelli, ma anche di petardi e bengala, alle prese con degli alieni pelosi che tentano di invadere il loro complesso di palazzoni popolari, seminando distruzione. Il risultato è un’avventura con un ritmo pazzesco, scandito dall’alternanza di risate e scariche di adrenalina, sostenuta da una sceneggiatura a dir poco brillante e da una riuscitissima caratterizzazione di tutti i personaggi, dato che anche quelli che sembrano essere marginali hanno rilievo per la perfetta riuscita del prodotto finale.
Il film è inoltre caratterizzato da una serie di scelte stilistiche determinanti: innanzitutto, per quel che concerne il livello visivo, c’è l’idea di ambientare tutto il film di notte e di dare agli alieni (realizzati con una combinazione di animatronix e digitale) un aspetto mostruoso quanto basta, che li rende molto simili a dei bestioni, a dei gorilla usciti da un video game. Non c’è dunque nessun elemento che li accomuni alle rappresentazioni cinematografiche tradizionali degli alieni. Ma la decisione forse più significativa è quella di dare alla storia una struttura molto semplice. In questo modo l’abbondante porzione di intrattenimento servita in maniera davvero accattivante allo spettatore, lascia a quest’ultimo un adeguato margine di spazio per la riflessione. Attack the Block contiene infatti anche un’importante ed attuale tematica sociale, quella dei giovani, anzi giovanissimi, che si ribellano all’autorità e alla legge, sbandati, senza riferimenti né valori nelle periferie e nei sobborghi del Regno Unito dove sono troppo spesso abbandonati a loro stessi. Uno squarcio su una questione delicatissima, che in questo caso viene volontariamente presentata senza nessuna pretesa di giudizio, senza condanne e bigottismi, ma con una prospettiva insolitamente positiva che prevede una possibilità di redenzione. I protagonisti, da delinquenti ed emarginati che erano, diventano loro malgrado eroi, aggressori e vittime e fanno fronte comune per sconfiggere l’invasore, il cattivo proveniente dallo spazio, per salvare sé stessi e per difendere la loro comunità. Ma questa “morale della favola” è giostrata così bene da non interferire in alcun modo con l’aspetto fondamentalmente ludico della pellicola, che resta sempre predominante.
Del resto si tratta di un film che vuole soprattutto divertire e stupire e ci riesce senza ombra di dubbio, mantenendo tutte le promesse e forse superando addirittura le aspettative. Il coinvolgimento nelle vicende sfrenate e il batticuore sono assicurati, così come una buona dose di ironia e comicità, senza scordare combattimenti, inseguimenti e spruzzi di sangue.
VOTO: 3,5/5
Articolo del
05/06/2012 -
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