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Dopo il passo falso di A Dangerous Method era tanta la curiosità per Cosmopolis, adattamento del discusso romanzo di Don De Lillo. Eric Parcker (Robert Pattinson), un giovanissimo multimiliardario guru della finanza, un giorno, attraversando Manhattan con la sua splendida limousine, avvertirà uno strano disagio emotivo e il suo tragitto si trasformerà in una odissea dentro le sue ossessioni e pulsioni.
In questa Manhattan senza confini, dove ci si sposta come in uno spazio virtuale, le tracce di umanità sono quasi scomparse, il fascino della limousine diventa un guscio e una via di accesso alla mente del protagonista, e veniamo subito inghiottiti da un senso di artificio. Cosmpolis è forse il film più vicino a Crash, ma è anche il suo film più prolisso all'inverosimile. Cronenberg, infatti, rimane fedele al romanzo di De Lillo, il guaio è che possono risultare dialoghi freddi, noiosi e stratificati in modo caotico. In realtà questo, però, non è un suo limite, ma si tratta di battute volontariamente artificiali funzionali alla poetica cronenberghiana, come in questo passaggio: “Nessuno morirà? Non è questo il credo della nuova cultura? Verranno tutti assorbiti dentro flussi di informazioni. Non ne so nulla. I computer moriranno. Stanno morendo nella loro forma attuale. Sono quasi morti come unità distinte (…) si stanno fondendo nel tessuto della vita quotidiana”. In questo dialogo ripreso fedelmente da Cronenberg, ci torna in mente quella fusione tra uomo e macchina che in Crash aveva fornito uno degli incubi più devastanti dell'immaginario metropolitano odierno, mentre in Cosmopolis le macchine moriranno anch'esse. Sopravviveranno solo dei miseri dati di virtuali database che ingloberanno l'umanità. (Questo è solo un esempio che mette in luce come Cronenberg si possa essere sentito ispirato dalle parole di De Lillo).
Tuttavia, Eric non è per nulla turbato dalla situazione apocalittica che lo circonda e anche nel momento in cui è minacciato dallo spettro di un incubo omicida, Benno Levine (Paul Giamatti), il terrore viene sostituito da un' irrimediabile attrazione verso quest'uomo, perché egli stesso ha il desiderio di togliere la vita a qualcuno. E' evidente che Benno e Eric sono le due facce della stessa medaglia, ma ormai non c'è più speranza che queste due umanità si completino. Bisogna andare avanti e tutto questo finirà con il decisivo incontro finale. E ancora una volta Crash.
Ecco Cosmopolis: affascinante e spiazzante. Ma opere come questa hanno bisogno di tempo, per essere metabolizzate e comprese fino in fondo nella loro grandezza.
VOTO: 4/5
Articolo del
10/06/2012 -
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