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Marc Webb
The Amazing Spider-Man
Azione, Fantastico, Drammatico, durata: 136’ – U.S.A./Regno Unito
2012
Columbia Pictures, Laura Ziskin Productions, Marvel Enterprises, Marvel Studios / Warner Bros. Pictures
di
Omar Cataldi
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Se Amleto era principe di Danimarca, Spider-Man è certo il principe di New York: se Amleto viene replicato da quattrocento anni, si potrà ben sopportare un reboot dell’eroe-aracnide preferito dall’America e dal mondo... a soli dieci anni dall’originale.
Questo è uno dei tanti pensieri che deve aver circolato nelle menti dei realizzatori del nuovo The Amazing Spider-Man, dove la saga del nostro trova il suo primo punto-e-accapo. Nuovi volti, nuovo cineasta, una nuova storia filologicamente riveduta e corretta in numerosi punti, a cominciare dall’evidente ripristino della prima fidanzata storica del Ragno, la dolce biondina Gwen Stacy.
Il nuovo regista Marc Webb (un cognome un destino, come sottolinea anche l’ultimo fotogramma del film) viene dal cinema indipendente e da una deliziosa romantic comedy, 500 giorni insieme. E si vede il suo tocco leggero nei duetti ragazzo-ragazza, coadiuvato dalla naturalezza dei due nuovi protagonisti (Andrew Garfield di The Social Network e Emma Stone di The Help): ma, come spesso accade, si sente un po’ intimidito dal grosso budget, dalla grandiosità delle situazioni.
Ne risulta un film sbilanciato: una nuova dettagliatissima storia delle origini dell’eroe, che occupa due terzi del film, sebbene apprezzabile in molti punti, appesantisce la visione di uno spettatore che, tramite i fumetti o per via cinematografica, ha già assimilato tutto da anni; dall’altra parte, le imprese dell’eroe in costume sono ridotte quasi solo al sottofinale, e lo scontro con il cattivo di turno (lo scialbo Lizard, lucertolone mutante) è scarsamente emozionante. Altamente probabile è dunque il fatto che questo film sia visto solo come un prologo di preparazione ai successivi due episodi (sì, mirabile dictu, ci sarà una trilogia!) dove la storia si farà più intensa. Abbiamo visto prologhi migliori (Batman Begins).
Dal punto di vista fumettistico si può di certo fare una riflessione interessante. Lo Spider-Man di Sam Raimi di dieci anni fa, così rassicurante, patinato, dolcemente buffo, era certo ispirato ai disegni rotondi e netti di John Romita Senior, il più celebre e amato degli artisti ragneschi dei Sessanta; quello di Webb sembra invece tenere presente le tavole del primissimo disegnatore Steve Ditko, seguace dell’Oggettivismo della filosofa Ayn Rand, che mette in scena un eroe segaligno, solitario, vagamente inquietante. Difficile dire l’intenzionalità da parte del regista di rifarsi agli esordi del personaggio, certo è che il pubblico fumettistico ha sempre preferito Romita...
Tra due anni, all’uscita del prossimo episodio, tutti, soprattutto i delusi da questo film, avranno le idee più chiare sulla direzione intrapresa da questa nuova saga. Il mondo attende fiducioso.
VOTO: 3/5
Articolo del
08/07/2012 -
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