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Ben Affleck
Argo
Drammatico/Thriller - U.S.A.
2012
Warner Bros. Pictures/GK Films/Smoke House
di
Gabriele Toresani
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Teheran 1979. Durante l’irruzione all’ambasciata americana da parte dei militanti iraniani, sei funzionari americani riescono a fuggire trovando riparo nella casa dell’ambasciatore canadese. Il governo americano deve trovare un modo per farli uscire dal paese senza destare i sospetti e all’agente della Cia Tony Mendez (Ben Affleck) viene un’idea: mettere in produzione un film di fantascienza di nome Argo e spacciare i funzionari come membri di una troupe cinematografica che si trova in Iran in cerca di location.
E chi l’avrebbe mai detto? È stata questa la reazione dell’intero pubblico cinefilo all’uscita di Gone Baby Gone, film d’esordio dell’attore Ben Affleck. Il povero Ben è stato sempre considerato un belloccio di poco talento (nonostante possa vantare di un Oscar come migliore sceneggiatore per il film Will Hunting di Gus Van Sant) ma quell’interessante esordio ha stupito tutti per lo stile sobrio e le potenzialità evidenti di questo regista. Nel 2010, anno di uscita di The Town, le impressioni positive sono aumentate in maniera esponenziale. Difatti The Town, nonostante alcuni difetti, si rivela un film solido degno della migliore Hollywood, uno di quei prodotti di intrattenimento che riescono nel lodevole intento di non far spegnere il cervello allo spettatore. Ed il suo terzo lungometraggio intitolato Argo, ispirato ad una storia vera, non fa che confermare le grandi capacità di Affleck regista. Già dal logo retrò della Warner Bros. che introduce al film e dal bellissimo prologo ci si accorge che Affleck ha preso l’ispirazione dal cinema americano anni '70, senza ombra di dubbio il migliore di sempre. Ottimo script ad opera dello sceneggiatore Chris Terrio, cambi di genere gestiti molto bene (Argo è contemporaneamente un thriller avvincente ed una commedia molto divertente), interpretazioni magistrali (Affleck si riconferma un gran direttore di attori, Alan Arkin e John Goodman), scene di tensione coinvolgenti, una ricostruzione storica perfetta (un plauso allo suo staff tecnico per la loro minuziosità di ricerca), un’esmplare direzione della fotografia (ad opera di Rodrigo Prieto, fedele di Inarritu). Aggiungiamo il fatto che Argo riesce nel non facile compito di essere molto patriottico senza evitare di raccontare le zone più oscure degli Stati Uniti (ed in questo si vede la mano del produttore George Clooney) ed il gioco è fatto. Peccato per alcuni scivoloni estetici, delle spettacolarizzazioni di troppo (la sequenza finale in aeroporto) ed un modo di gestire il finale non molto convincente ma, fortunatamente, gli aspetti positivi sovrastano quelli negativi. Ed è sicuro come l’oro che appena il buon Ben riuscirà a liberarsi di alcune sue ingenuità di fondo ci regalerà un grande film.
VOTO: 3,5/5
Articolo del
19/11/2012 -
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