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Quentin Tarantino
Django Unchained
Western, Durata: 165' - U.S.A.
2013
Warner Bros
di
Erica Bruni
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Dopo un’attesa spasmodica esce Django Unchained l’ultimo film di Quentin Tarantino. Ci troviamo nel Texas negli Stati Uniti d’America nel 1958, il nostro eroe è Django, uno schiavo di colore venduto dal suo proprietario di piantagione perché aveva tentato di fuggire con la moglie. Il cacciatore di taglie King Shultz intercetta i negrieri che hanno comprato Django e decide di acquistarlo perché questi conosce i tre ricercati a cui Shultz sta dando la caccia. In cambio gli dona la libertà dando inizio ad un sodalizio in cui Django verrà istruito come bounty-killer da Shultz che lo aiuterà a liberare la moglie.
La pellicola è un omaggio a Django di Sergio Corbucci, ma risulta evidente sin dall’inizio del film come si discosti dai clichè del genere spaghetti western. La sua è una dimensione estetica elegante e sofisticata, con un forte distacco dalla filmografia precedente di Tarantino, l’impostazione ha una progressione lineare (a parte qualche flashback narrativo), rinuncia a molti virtuosismi visivi e i piani sequenza sono rari. Inoltre, balza subito all’occhio come in Django Unchained abbia fatto riferimento alla grammatica tipica del cinema di Howard Hawks e John Ford rispetto al suo sempre caro Sergio Leone. La regia rimane comunque raffinata e impeccabile, ma quando viene a mancare il personaggio del Dottor Shultz, il film precipita e il celebre citazionismo tarantiniano cede il passo ad una totale mancanza di idee. La scena della sparatoria nella grande casa a Candyland è scopiazzata da Kill Bill, sia per i movimenti di macchina, sia per le battute identiche di Beatrix Kiddo, alias Black Mamba ( Uma Thurman), e il finale si riduce ad una vera e propria parodia delirante del cinema Western.
Cristoph Waltz ci offre un’interpretazione magistrale regalandoci un altro personaggio carismatico ed epico. Insieme a lui Samuel L. Jackson è superbo nel personaggio di Stephen, e Di Caprio nella parte di Calvin Candie ci offre un’altra grande prova del suo indiscutibile talento. Lodevole come sempre la colonna sonora del film: la musica, che ha sempre avuto un ruolo imprescindibile e di accompagnamento nel cinema di Tarantino, in Django Unchained avvolge e immerge lo spettatore con il sound anni Settanta all’italiana, la black music e con magnifiche colonne sonore western. Tra le canzoni troviamo anche nomi di importanti artisti internazionali come John Legend e Rick Ross.
In conclusione il film rimane un magnifico divertissement a cui però il regista aggiunge ben poco, sembra non esserci una propria visione/rielaborazione originale, ma solo un buon esercizio di stile di pura rievocazione e contemplazione.
VOTO: 3/5
Articolo del
13/02/2013 -
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