È il 1974 a Manhattan, New York. Sul piccolo palco di un locale di dubbio gusto in un quartiere di ancor più dubbio gusto della Bowery sta suonando un gruppo di quattro capelloni senza arte ne parte, non vanno a tempo e i loro pezzi parlano di sniffare colla e picchiare un ragazzino con una mazza da baseball. Erano i Ramones, ma saranno anche i Talking Heads, il Patti Smith Group, i Television, Iggy Pop, Misfits, Blondie e moltissimi altri, che con quelle prime esibizioni su quel palco sgangherato si fanno le ossa e al tempo stesso consegnano alla storia il CBGB, lo storico club della grande mela culla del movimento punk rock americano.
Il locale apre i battenti nel '73 con l'intenzione del suo proprietario Hilly Kristal di ospitare serate country e blues, sulla scia del successo e della grande diffusione di questi generi in Usa (le iniziali del nome stanno proprio per “Country, Bluegrass and Blues”) e con la ferrea regola di suonare solo pezzi originali: niente cover, l'autenticità prima di tutto dice Kristal! Le prime band ad esibirsi al CBGB però con quei generi non hanno molto a che vedere, ma a Hilly non dispiace e decide di aggiungere sotto al nome del locale quattro piccole lettere di precisazione: “OMFUG”, ovvero “Other Music For Uplifting Gormandizers”. E così sera dopo sera, gig after gig, giovani musicisti senza una voce trovano su quel palco un luogo dove poter esprimere le proprie idee e dare sfogo alla propria rabbia e creatività. Per molti sarà un'ottima vetrina, trampolino di lancio verso contratti discografici che hanno portato alla realizzazione di alcuni degli album più importanti di sempre.
A celebrare il club, a sette anni dalla chiusura, è CBGB, film omonimo appena uscito che ripercorre la storia della leggendaria venue e del suo fondatore. Nella parte del nostro eroe Hilly Kristal c'è Alan Rickman aka Severus Piton dei film di Harry Potter (ma questa è un'altra storia), il batterista dei Foo Fighters Taylor Hawkins veste invece i panni (i pantaloni almeno!) dell'iguana Iggy Pop, Patti Smith è interpretata da Mickey Sumner mentre Joey Ramone da Joel David Moore.
La storia inizia subito col mettere in risalto la personalità intraprendente, generosa ma anche irresponsabile del padrino del punk, che con un divorzio, due figli e il fallimento di due nightclub alle spalle decide di intraprendere l'ennesima avventura ed apre il CBGB. La prima esibizione che vediamo è quella dei Television, seguiti a raffica da Talking Heads, Blondie, Ramones, Iggy Pop, Patti Smith, The Dead Boys. Il club diventa ben presto popolare soprattutto grazie alla stampa musicale (la rivista Punk nasce di pari passo al successo locale) ed attrae sempre più pubblico... e problemi! Dalla polizia che lamenta la clientela “junkie” che frequenta la venue ai guai finanziari dovuti alla cattiva gestione del buon vecchio Hilly, che dispensa con nonchalanche free drinks ai suoi avventori e si ostina a non far pagare l'entrata ai concerti. La storia raccontata è però una fiaba moderna a lieto fine e dopo varie peripezie il nostro protagonista, grazie all'aiuto della figlia Lisa (Ashley Greene) e degli amici, evita un ulteriore fallimento e per 33 anni a venire accoglie sul suo piccolo palco migliaia di gruppi della scena underground newyorkese e non. Un film leggero e divertente per rivivere le atmosfere di uno dei luoghi di culto della storia della musica, simbolo di un'epoca intera.
Articolo del
13/11/2013 -
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