In un futuro nient’affatto lontano, un tentativo di contrastare il problema del riscaldamento globale fallisce, sprofondando il pianeta in una novella era glaciale. Il rischio della totale estinzione di ogni forma di vita conosciuta, viene evitato grazie ad un super treno, che gira perpetuamente intorno al mondo, come un serpente che si morde la coda. Una sorta di moderna Arca di Noè dove però è presente una pesante divisione in classi, come in ogni specchio di società e ogni treno degno di questo nome. Ma dopo diciassette anni in condizioni disumane, i passeggeri dei vagoni di coda sono pronti ad insorgere.
Il regista sud coreano Bong Joon-ho, porta al Festival Internazionale del Cinema di Roma il suo film Snowpiercer nel giorno d’apertura della manifestazione, facendola partire col piede giusto. Si tratta probabilmente della più costosa produzione cinematografica coreana, che può però vantare una fortissima connotazione internazionale, oltre ad una gestazione durata anni. Il film è infatti tratto dal fumetto francese Le Transperceneige, scoperto per caso dal cineasta nel 2005. L’impatto che le pagine hanno avuto su di lui deve essere stato molto forte, perché tale è senza dubbio quello che colpisce lo spettatore in sala. La componente visiva, soprattutto la parte che riguarda la meccanica e la struttura del treno, è stata curata nei minimi dettagli, tanto da far sembrare la vettura una creatura vivente. L’atmosfera claustrofobica dovuta all’ambientazione acuisce la tensione che percorre tutto il film, una pellicola di genere fantascientifico post apocalittico che però può vantare il ritmo serrato di un film d’azione. E quest’ultima non manca, così come la violenza sia grafica che concettuale. Il treno è infatti un ecosistema chiuso, dominato da una figura a metà tra il santone e il dittatore, che riproduce una distorsione dell’umanità, surreale e grottesca, che rivela tutte le sue perversioni e aberrazioni in un crudele gioco di paradossi e dicotomie, punteggiati da momenti di macabra ironia e humor nero.
A dare vita a questo mostro di metallo che sfreccia attraverso i ghiacci, c’è un cast stellare e ben nutrito. Chris Evans smette momentaneamente i panni del super eroe classico e patinato per quelli di leader carismatico che si sporca le mani, insieme ad altri grossi nomi come John Hurt e Tilda Swinton, Ed Harris e Octavia Spencer.
Snowpiercer è un ottimo film di intrattenimento, un progetto coraggioso, tanto voluto quanto riuscito, che ha come risultato una pellicola con tutte le carte per ottenere un grande successo. Si tratta di un blockbuster, ma di uno di quelli di qualità.
Articolo del
25/11/2013 -
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