Lei (Her) candidato a 5 Premi Oscar : Miglior film, miglior sceneggiatura originale, miglior scenografia, miglior colonna sonora, miglior canzone, già vincitore di un golden globe come miglior sceneggiatura originale.
Mi chiedo come sia possibile? Qual’ è la sua originalità? Nella trama? No, è una storia d ‘amore che inizia e finisce come tutte le altre storie d amore, quindi piuttosto banale. Nei protagonisti? Neppure. Un uomo ed una macchina, chiamiamola sistema operativo, sempre macchina è. Dualismo improbabile ma futuribile già trattato più e più volte, basterà citare il capolavoro: Blade runner (1982).
Ridley Scott aveva già affrontato e molto meglio la tematica amore uomo– macchina : “ I replicanti” Nexus 6” sostituiscono l’uomo in tutte le funzioni sociali più dure ed ardite ma sono sprovviste di una dignità sociale, perché per l’uomo debole e decadente, restano solo macchine e “questi balbettii esistenziali manifestati sono solo errori di programmazione “. Rachael (macchina) e Dechard uomo ( Harrison Ford) sono una rappresentazione molto più riuscita di amore, anche piuttosto poetico, contrasto diretto con l'aspetto ipertecnologico, che arricchisce il genere fantascienza, ammorbidendolo e contribuendo a rendere Blade Runner un capolavoro.
L’ inconsapevolezza di Rachel della propria natura, la delicatezza di Dehard nel prendersi cura di lei e decidere di passare ciò che rimane del loro tempo insieme è poesia. Trovo che Her sia un escamotage mal riuscito per raccontare la solita storia d'amore, un Serendipity finito male. Malinconia, incomunicabilità, gelosia, tradimenti e abbandoni, solita solfa relazionale che cerca di essere alternativa utilizzando il binomio uomo–macchina, non riuscendoci . Anche un film come s1mon, sicuramente non paragonabile a Blade Runner, ha una sua forza, una sua originalità nella figura di Simon. Simon creata da un regista in declino (Hoffman) è la sua attrice ologramma. Proposta alla folla come reale diviene una star molto amata.
Scatenando una serie di reazioni e sentimenti umani molto complessi. S1mon come Frankenstein, amata odiata dal suo creatore- padrone; amore – odio eterno binomio tra creatore e creatura. Her è sotto molti punti di vista sopravvalutato, cosa c’è di originale nel far notare che l’ uomo di oggi vive spesso solo attraverso la rete? Basta Facebook, twitter, qualunque social a metterlo in luce. C ‘è incomunicabilità fra gli uomini e distanza emotiva?Non è Her che ci racconta questa storia, la conosciamo già da anni.
Sono una miriade gli amori virtuali che fioriscono ed appassiscono, durante qualche mese, a raccontarlo. Originalità è forse la mancanza di una fisicità di Samantha?? In tutti gli amori virtuali molto spesso non c’è alcuna fisicità . Il sesso virtuale? Anche questo argomento mi sembra estremamente trattato anzi usurato ormai. Credo che gli amanti di fantascienza possano testimoniare che l amore uomo macchina è proprio datato. Probabilmente il capitano Kirk ne ha avuto più di uno durante la sua veneranda carriera nella federazione! In Her di Spike Jonze, Samantha è il sistema operativo in grado di accrescersi da solo (anche in questo Star Trek-1966 docet), di cui quest’ uomo insopportabilmente noioso con la faccia e la voce di Joaquin Phoenix s’innamora. La voce di Samantha è di Scarlett Johansson nella versione originale, irritante ed indisponente soprattutto nella risata (mi chiedo cosa possa accadere nel doppiaggio italiano!!). Film che ha la pretesa di essere uno specchio dell animo umano .
Ma di quale uomo?? L’ unica cosa realmente credibile è la confessione di Samantha quando dice che si è innamorata di altri 641 individui oltre lui, e la reazione di lui da buon “cornuto” è quella di continuare ad amarla, credibile poiché per stereotipo gli uomini amano sempre chi li tradisce o li abbandona. Poteva essere una commedia divertente, se fosse stata una commedia senza pretesa di approfondimento psicologico. Non parliamo dei costumi, insomma se la moda maschile si evolvesse cosi da qui ai prossimi 10 anni (periodo in cui è ambientato il film) beh mio zio di quasi ottanta anni che ha sempre vestito con pantaloni ascellari (vita estremamente alta) sarebbe già molto trendy, bisogna proprio dirlo all'inglese!!! Le scenografie sono piuttosto interessanti, ma non tali da giustificare un oscar, sempre che lo vinca.
La colonna sonora di Win Butler e Owan Pallett è eseguita dagli Arcade Fire e, nonostante l’altisonanza del gruppo, al momento non è ancora prevista una release su cd anche se le tracce sono disponibili online (grazie a una copia della OST realizzata per promuovere la candidatura della colonna sonora all'Oscar). Tra le tracce è inclusa Supersymmetry (presente nell'album Reflektor, ma stata scritta prima per il film).
Per chi si dovesse appassionare oltre i limiti, sul web è apparsa una versione alternativa/ parodia, molto più divertente del film : Him. Parodia in cui i ruoli si scambiano, un sistema operativo incorporeo uomo, una protagonista donna. Lei ritroverà nella sua macchina tutti i difetti maschili: una macchina insensibile e distratta ,che lei ama, e che le dice – «sono un computer!» – non provando nessun affetto per lei. Freddo e distante tipico cliché maschile.
Articolo del
17/02/2014 -
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