Inside No. 9 è una serie British in onda dal 5 febbraio su BBC Two. E’ composta da sei episodi, della durata di circa 30 minuti, ed è già prevista una seconda serie. Gli autori sono Reece Shearsmith e Steve Pemberton, ovvero gli stessi di Psychoville, la regia di David Kerr. Inside n 9 è una serie antologica, come la connazionale e geniale “The black mirror”, chi può dimenticare l’episodio pilot? Impareggiabile, perfetto in toto, “the National Anthem”, devastante come un pugno nello stomaco. Si definiscono antologiche le serie che sviluppano in ogni episodio una storia autoconclusiva con trama e personaggi che cambiano e non hanno alcun legame con il resto degli episodi.
Per questo difficilmente creano un legame affettivo con i telespettatori, per cui se non sono di qualità è più facile che non vengano rinnovate. Serie antologiche cult del passato, dalle quali Inside n 9 ha attinto in modo ineccepibile, “Ai confini della realtà” e “Alfred Hitchcock presenta”. Esiste anche la serie antologica “stagionale”, per citarne un ottimo esempio “American horror story”, in questo caso la vicenda si conclude nell’ arco della stagione, episodio dopo episodio, il cambio di trama, personaggi e location si avrà nella stagione successiva. Inside n 9 racconta ciò che accade all’interno delle mura domestiche, dietro di una porta di casa, d’ albergo,di una villa, ma con denominatore comune il numero civico 9. Lo svolgimento della trama come si evince dal titolo (inside) è all’interno di uno spazio ben definito, non per forza un abitazione, nel caso del pilot in realtà l’ episodio si svolge dentro di un armadio. Inside No. 9 ha il sapore di una dark comedy, ma è anche molto di più, a volte il suo modo dissacrante e provocatorio di raccontare, le scenografie in particolare del pilot “Sardines” la caratterizzazione dei personaggi, ricordano i Monty Python .
In Sardines durante un gioco simile a nascondino i protagonisti si ritrovano tutti in un armadio. Questo spazio ristretto, claustrofobico, scatena una serie di confessioni imbarazzanti e un epilogo finale sorprendente. Serie assolutamente da vedere, divertente a tratti surreale, fuori dagli schemi, originale ma piena di citazioni classiche che oscillano in modo irriverente dall’horror al thriller fino alle comiche mute. Mi riferisco al secondo episodio “A quiet night in”, particolarmente geniale per la sua duplicità, due ladri piuttosto incapaci cercano di rubare una tela famosa, creando una serie di situazioni tipiche delle comiche classiche, per contrasto l’episodio è anche un soft splatter, con immancabile spiaccicamento di cervello umano su vetrata.
La meravigliosa villa in cui si svolge l’azione, con la sua architettura moderna, pulita ,scenograficamente perfetta, accompagna visivamente in modo più che gradevole lo svolgimento muto della trama. Nel terzo episodio “Tom e Jerry”, si affronta il tema del lutto o della pazzia? Forse di entrambi. Nessun altra anticipazione, meglio scoprire da sé le sorprese di questa serie che merita di essere aggiunta tra i segnalibri del pc. Buona visione.
Articolo del
25/02/2014 -
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