Steve Rogers, alias Capitan America, vive a Washington DC, in seguito agli eventi catastrofici avvenuti a New York in “the advengers”, cerca di adattarsi ai tempi moderni, di recuperare ciò che non ha vissuto. Ma si trova coinvolto, in quanto agente shield, in un complesso complotto svelatosi con all’ attentato a Fury. Complotto che coinvolge insospettabili agenti ed alti funzionari, passati all’HYDRA, che ben lungi dall’essere stato sconfitto, ha esteso i suoi invisibili tentacoli all’interno dello Shield . Il film della Marvel non deluderà sicuramente gli amanti degli action- movie, ( i film di Steven Segal sembrano statici a confronto); nè i giocatori accaniti di video game, poichè è una serie infinita di azioni veloci, un susseguirsi di combattimenti in cielo, terra e mare, collegati tra loro da brevi momenti di pause recitate , e recitate male.
I fratelli Russo che hanno sostituito Joe Johnston, nella regia sono chiassosi e troppo movimentati , l’occhio dello spettatore tende a perdersi nelle azioni poichè fatica a seguire il movimento esagitato della camera. Il nostro Capitan America (Chris Evans) è mono- espressivo per tutto il film, ingessato e poco empatico. Avere lo stesso sguardo al capezzale del suo antico amore, invecchiata e pronta a dipartite, e nel duello finale dove ha di fronte l’ex migliore amico Bucky, oggi suo avversario più temibile, è veramente complicato anche se non fai l’attore di professione!
Però il fisico è perfetto, muscoloso e prestante al punto giusto, certo il costume nuovo è stato influenzato dal design delle tartarughe ninja, probabilmente da quello di Michelangelo, molto più carino il classico a stelle e strisce che indossa per la battaglia finale. E’ più facile identificarsi emotivamente con il suo antagonista, il soldato d’inverno, vittima ignara di un sistema spietato che ha trasformato un eroe (Bucky) in assassino, ma la cui umanità non è completamente sconfitta. E’ lui a salvare C.A. dopo lo scontro finale,lasciando intendere che in qualche remoto angolo della sua mente, si ricordi ancora di Steve, il suo miglior amico. La vedova nera, assolutamente incredibile come spia, incredibile non è un complimento, va inteso in senso letterale. Scarlett Johansson non ha nulla dell’eleganza nei combattimenti della grande Uma Thurman di Kill Bill ( vol. I, II, III) nè la sua capacità espressiva, né il suo sguardo freddo e spietato, è semplicemente una donna dall’aria sensuale, in un film dove la sensualità è solo una nota stonata. Quando esce dal tribunale dopo aver sentenziato “ voi non ci farete nulla perchè avete bisogno di noi” ha l‘espressione di una tenutaria di bordello che avendo clienti potenti sé consapevole di essere intoccabile; quello che sicuramente non ha, è l’aspetto di un super agente SHIELD.
La presenza di Redford (Alexander Pierce) è positiva, veste perfettamente i panni dell’uomo senza scrupoli, elegante, apparentemente gentile ma sottilmente perfido, come solo i veri cattivi sanno essere, ma il suo potenziale è poco sfruttato . The Winter Soldier (Sebastian Stan) è lui il vero “personaggio” nel film, si vede poco, parla poco ma è l’unico che rimane impresso, anche se cattivo piace, nonostante sia appena abbozzato intriga tanto da volerne sapere di più , tanto da sperare che il terzo episodio sia dedicato a lui a svelare parte del suo mistero. Bucky, il miglior amico di Steve, l’inseparabile compagno di battaglie di C.A. che dopo la sua apparente morte, alla fine delle Seconda Guerra Mondiale, diviene una spietata arma nelle mani del KGB (nei fumetti) dell’H IDRA in questo film. Bucky nome in codice: Soldato d’Inverno.
I due spezzoni di film, intra e post titoli di coda , lasciano intendere un terzo episodio. Il primo riguarda nuove minacce dell HYDRA. Nel secondo, quello dopo i titoli di coda, vediamo il Soldato d'Inverno, mentre visita una mostra dedicata a C.A. scoprire, attraverso le fotografie che li ritraggono insieme, di aver conosciuto Steve in passato. Le scene post titoli di coda ci ricordano che, questo film è solo una puntata di quell’universo Marvel che ci verrà raccontato attraverso il grande schermo, quasi come fosse una serie televisiva, a puntate , questa è uno sviluppo interessante.
Articolo del
10/04/2014 -
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