Wolfgang Petersen Troy 2004 Warner Bros di Hamilton Santià

Avete presente “Il Gladiatore”? Ecco, prendete pressappoco tutti gli elementi del film di Ridley Scott e mettete un cast più espressivo e una storia molto più avvincente. “Troy” è il film che ti aspetti, ti siedi consapevole delle due ore e mezza che passerai e non ti fai nemmeno troppi problemi sul taglio hollywoodiano della pellicola. È inutile che vi narri la storia (se non la sapete … e non ve la spiego), sappiate però che il dettaglio che rende “Troy” superiore ai kolossal degli ultimi anni è, appunto, una recitazione molto più convincente ed una raffinatezza tecnica magistrale – come tutte le produzioni a largo budget -. Brad Pitt è un Achille credibile, vero eroe byronico ante litteram indipendente e preso dalla foga dei suoi sentimenti; Eric Bana è un sorprendente Ettore – l’attore dimostra di avere talento grazie anche al restyling che lo ha reso meno “laccato” di “Hulk” – che riesce ad ispirare le simpatie del pubblico per la sua onestà e coerenza. Cercando di dimenticare il prescindibile Orlando Bloom, preso probabilmente solo per far leva su un pubblico adolescente, sorprende un rinato Sean Bean nei panni di Ulisse – uno dei personaggi meglio trasposti e più graditi – mentre Agamennone (Brian Cox) è ancora più insopportabile che nell’ ”Iliade”.
Adattato e tagliato per renderlo più appetibile e cinematograficamente realizzabile, “Troy” è un film che certamente sbancherà il botteghino e piacerà ai più, perché nonostante non sia altro che un film onesto e molto commerciale, offre due ore e mezzo di entertainment patinato con tutti i diktat del settore; magniloquenza, frasi ad effetto, combattimenti virili e prodi, eticità da ogni poro… ma bisogna dire che altro non si poteva aspettare. E per ora va bene così.
Articolo del  24/05/2004 -  ©2002 - 2025 Extra! Music Magazine - Tutti i diritti riservati