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Gary Shore
Dracula Untold
Azione, Drammatico, Horror, Fantasy - 95'
2014
Universal Pictures
di
Elisabetta Lanzillotti
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Dracula Untold, tradotto alla buona “Dracula mai raccontato prima” e non si riesce a capire come mai si sia sentita l'esigenza di farlo adesso.
Al debutto direttoriale Gary Shore prende l'eredità di Stoker e decide di stracciarla insieme ai magici sogni di chi ama il personaggio dannato del conte Vlad, con tutto il suo orrore e le sfumature morali. Il Dracula del film è un mieloso principe che diventa il figlio delle tenebre per amore verso il figlio e verso il suo popolo: con l'armata turca alle porte – a causa di vari buchi nel plot – Vlad vede come unica via di uscita prendersi carico della maledizione di un vecchio vampiro confinato in una caverna per diventare abbastanza forte da sconfiggere il nemico da solo. Non proprio. Ha l'aiuto di un enorme sciame di pipistrelli che offrono l'unico momento di svago CGI del film.
Le premesse sono tutte sbagliate, il mito di Dracula distrutto in 95 minuti di film che sembrano molti meno e un'eternità allo stesso tempo. Nemmeno la bravuta di Luke Evans dà qualche forma di sollievo; piuttosto guardate No One Lives, un piccolo indipendente del 2012 diretto da Ryuhei Kitamura, ecco lì Evans regala una performance eccellente nei panni di una sorta di assassino psicopatico, più draculiano che qui decisamente.
Da qualche parte c'è anche Sarah Gadon, bella, brava e inutile nel ruolo della sfortunata sposa del principe di Transilvania. Peggio ancora Dominic Cooper (Howard Stark per la Marvel, premiato per An Education) in tentativo di accento turco.
In termini molto, moltissimo basici Dracula Untold è un gran caos di scene una di fila all'altra con pochissima consecutio logica, quella cosa spesso e volentieri importante per capire cosa e perché stiamo guardando, la logica, assente anche nella trama e nella sgradevole notizia di un possibile sequel decisamente lasciato intendere dal finale in stile “hollywoodiano al suo peggio” con il salto ai tempi nostri, in mezzo alla gente, cattivone al seguito.
Giudizio finale: la totale mancanza di coerenza e rispetto del mito di Dracula annientano recitazione accettabile e qualche effetto speciale di nota. Un film non entra in alcun genere solitamente associato alle “storie di vampiri classici”, ma nemmeno in uno qualsiasi che Shore avrebbe inteso nel mettere in scena la storia dietro il mito. Ibrido e vuoto di emozioni.
Articolo del
08/11/2014 -
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