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Dan Gilroy
Lo Sciacallo (Nightcrawler)
Drammatico, USA - Durata: 117'
2014
Bold Films / Notorious Pictures
di
Claudio Prandin
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Quante volte guardando un telegiornale ci siamo indignati per la sfrontatezza di certi giornalisti che avvicinandosi alle vittime di incidenti stradali o di tragedie varie chiedono: “Ma lei in questo momento, come si sente?”. Questo film analizza proprio il cinismo di certi TG americani di cronaca nera che pur di trasmettere in anteprima le notizie di aggressioni e di incidenti stradali non si fanno scrupoli a piazzare la telecamera a pochi centimetri dalle vittime in fin di vita o a porre domande a chi ha appena subito una violenza.
Lou Bloom (nome che ricorda “Leopold Bloom” il protagonista dell’Ulisse di Joyce anche lui impiegato in un giornale) è un ladruncolo senza tante capacità che fatica a trovare un lavoro; testimone di un incidente stradale scopre che le riprese televisive di fatti di cronaca nera sono rivendibili ai telegiornali e quindi fruttano. Si procura una telecamera e una ricetrasmittente per intercettare le comunicazioni della polizia e raggiungere i luoghi delle tragedie per filmare l’accaduto. La sua mancanza di scrupoli gli permette di registrare immagini molto forti che gli procurano un lavoro; per guadagnare sempre di più modifica il suo comportamento che, in una vera e propria escalation, lo promuove da spettatore a comparsa, da attore protagonista a regista di ciò che filma.
Dan Gilroy che dopo aver sceneggiato diversi film (Real Steel, The Bourne Legacy) esordisce alla regia, gioca molto sul contrasto tra le spaziose immagini della città (Los Angeles è la seconda splendida protagonista del film) e claustrofobici primi piani sfruttando al massimo la bravura degli attori; soprattutto Jake Gyllenhaal è sempre efficace e convincente nell’interpretare un ruolo variegato che passa dal sempliciotto che fatica a capire come stare al mondo al cinico imprenditore di se stesso, arrogante e prepotente. Per la sua mancanza di scrupoli è difficile provare simpatia per un personaggio che non è benvisto dai colleghi e ancora meno dalle persone coinvolte negli incidenti che ritenendolo invadente e fastidioso lo allontanano senza garbo. Una cosa divertente scaturita dalla sua voglia di migliorare è la lista di frasi ZEN e di motti imparati a memoria su internet in vari corsi di leader-di-te-stesso che recita senza dimostrare di averli davvero capiti.
Articolo del
19/11/2014 -
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