Come scrivere la recensione del film più atteso dell'anno senza scontentare nessuno? Impossibile, quindi consiglio caldamente un paio di cose prima di iniziare: se siete estremamente ferrati sull'argomento, se siete geek, nerd, insomma, se siete quelli che riescono a vedere tutti gli easter egg senza bisogno di aiuto giratevi, cambiate pagina e tornate dopo aver visto il film. Se conoscete bene lo stile di Joss Whedon partendo da Buffy avete visto anche Firefly e Serenity potreste voler seguire gli esperti.
Bene, possiamo cominciare, per quanto possibile niente spoiler ma attenzione, il diavolo sta nei dettagli.
Avengers: Age of Ultron non è un sequel, è un colossale capitolo essenziale nelle famigerate fasi della Marvel, appoggiato al precedente Assemble che metteva le basi ed intratteneva con divertimento e colori forti Ultron diventa un romanzo classico, uno di quei libri che sai di dover leggere nella vita. Senza parlare di storia e personaggi bastano solo il colore e la fotografia a far capire da subito che non stiamo guardando solo un film di fantascienza e avventura; i colori forti e accesi del primo capitolo spariscono completamente in un'ambientazione malinconica dal taglio vintage, pare che la pellicola possa essersi scolorita col tempo, con il peso della responsabilità, la responsabilità di fare da ponte tra due ere cinematografiche dei “supereroi”.
Tutto appare più vero, molto più realistico, la cosiddetta sospensione di realtà per entrare nei tecnicismi.. e per uscirne subito basta dire che Age of Ultron entra nei personaggi, mostra più emozioni umane, mostra infinitamente più umanità; che poi è il tema cardine che regge il villain, Ultron, creato con l'intento di proteggere l'umanità da minacce aliene la nuova nata intelligenza artificiale non capisce, fa i capricci, vuole salvare il mondo sterminando la razza umana. L'argomento è notevole e notevolmente ben sviluppato tra una scena di azione e l'altra.
Parliamo allora del fantasy, dell'azione: superba. Tutti i film della Marvel raccolti e rielaborati, il bimbo che si chiama reboot dei supereroi è cresciuto, è adulto e ben allenato. Joss Whedon ci mette davanti a sequenze dalle quali è impossibile staccare gli occhi, specialmente quando il cast è al completo nel combattimento; non è una danza, non è una coreografia, è un concerto di mosse fluide e imponenti.
La scala è mondiale, la regia epica e sensibile, le sequenze action tutto ciò che ci si può aspettare e più, l'umorismo tipico di Joss Whedon presente sempre, anche quello nero (e non si può scrivere di più, fan di vecchia data del regista e produttore più perfido degli ultimi vent'anni e più, voi mi capirete).
Insomma, per parafrasare Visione, caos (l'azione) e ordine (la discesa nelle emozioni e nei personaggi) non sono due entità opposte e distinte, lo dimostra Joss Whedon che crea un film perfettamente bilanciato tra puro intrattenimento ed emotività.
Spulciando:
Punti no: lunghetto per chi va a vedere un action senza conseguenza, potrebbe esistere qualcuno al mondo che non sia emotivamente coinvolto in tutto ciò che è Marvel, quel qualcuno potrebbe forse annoiarsi in qualche sequenza di calma e dialogo. Noi altri sappiamo che ogni parola ci porta avanti per anni con indizi e ammiccamenti verso i prossimi Civil War, Thor: Ragnarok e non solo.
Paul Bettany ha poco poco spazio, dopo anni ad essere la voce di Jarvis meritava di più, chissà cosa riserva il futuro.
Punto forse: ; meglio Evan Peters o Aaron Taylor-Johnson? La realtà è che la scena della fuga dal Pentagono in X-Men è incomparabile.
Punti top: Joss Whedon sorprende, dà un giro al suo tran tran che.. no spoiler.
Infine, ma non per motivi di merito, Ultron aka James Spader: indescrivibile. Le tecniche di motion capture avanzate hanno permesso a Spader di essere Ultron, lo vedi in come si muove, come parla, come piega la testa, ogni piccolo gesto è semplicemente magnifico.
Avengers: Age of Ultron non sarà apprezzato da tutti, tanti diranno che era meglio il primo; qui diciamo solo che è completamente diverso, però uguale rispetto alle eccellenze di regia, scrittura, effetti e performace. Ci sono aspettative, aspettatevi di rimanere sorpresi.
Articolo del
23/04/2015 -
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