Si, lo sappiamo, siamo un po’ in ritardo con la recensione del blockbuster dell’estate (con tutte le lettere maiuscole) ma ragazzi, c’era ressa al cinema. Jurassic World ha sbancato, i ricavi e la ricezione hanno con tutta probabilità fatto impallidire e tremare la Marvel abbattendo il record in milioni degli Avengers, tanto da spingere la Marvel stessa a distribuire un simpatico poster di congratulazioni.
C’era tanta indecisione da parte della vostra carissima sottoscritta, moltissimo scetticismo per una bambina che ricorda Jurassic Park come uno dei primi film mai visti al cinema; ebbene, la sottoscritta si sbagliava a pensare: “ecco l’ennesimo reboot/remake”, “ecco, adesso Chris Pratt dopo I Guardiani della Galassia sarà l’attore più sopravvalutato del momento”; “Bryce Dallas Howard in un film di mostri non c’entra niente” e “chissà che noia la CGI”.
Ora vi spiego perché, ma con leggerezza.
Il punto assoluto di positività di Jurassic World è che non c’è nessuno che si prenda troppo sul serio, nemmeno i dinosauri. Nonostante la magnitudine del film, un filo di humor e tranquillità passa dalla prima all’ultima scena; è palpabile la sensazione che non ci sia stata pressione nel fare meglio di o diverso da i primi tre film, bastano degli ovetti sorpresa qua e là per far sorridere i nostalgici.
Chris Pratt è probabilmente l’attore del prossimo decennio, tutti lo vogliono, sta bene con tutto e tutti ed è una palla di simpatia che sa anche recitare bene. Qui non ruba la scena ma il film lo si va a vedere per i dinosauri e per lui. Parlando di dinosauri e Star-Lord senza spoilerare eccessivamente.. i Velociraptor, carucci spaventosissimi nel primo Jurassic Park e protagonisti della ivi scena più iconica, in Jurassic World con Pratt danno senso all’andare al cinema, apici del film. Niente spoiler, ma se state leggendo qui avete internet e se avete internet è impossibile che non vi sia capitato sullo schermo il meme per eccellenza: Chris Pratt di spalle che tiene a bada i Raptor, o qualsiasi altro animale e oggetto Photoshop e l’immaginazione degli internauti siano riusciti a creare. Ma non è tutto humor, se il rapporto fra Owen (il personaggio interpretato da Pratt) e le bestiole è stato recepito così fortemente è perché da tantissimo al film, ne regge la trama e mantiene attenzione ed emozione fino alla fine.
Ormai si sarà capito che i Raptor, pur essendo protagonisti, non sono il villain principale ed è qui che entra in scena l’Indominus Rex, ibrido geneticamente modificato (cioè, più modificato del resto dei dinosauri resuscitati al parco), è grandissimo, cattivissimo ed intelligentissimo. Perché? Il film offre qualche dettaglio senza causare episodi di narcolessia con spiegazioni scientifiche e burocratiche; se capisci bene, se non capisci ti puoi lo stesso godere il film senza problemi.. tanto ci sarà il sequel. Anche per questa ragione Jurassic World sta avendo tanto successo: senza disperdersi in chiacchiere filosofiche e scientifiche fornisce il giusto ammontare di introduzione per poi lasciarci (noi spettatori come gli avventori del parco) davanti allo spettacolo puro.
Qualcuno dice troppa CGI, altri si lamentano del persistente indossare i tacchi alti di Bryce Dallas Howard; c’è chi non ha amato la flebile presenza delle questioni etiche e morali che sono accennate, più che altro lasciate allo spettatore con un’aria di “se volete ragionare sulle implicazioni dell’uomo contro la natura e vari dilemmi etici & Co. io, regista-film, vi do qualche spunto; se volete emozionarvi come dei bambini in età elementare davanti ai mostri giganti sedetevi comodi e si parte.
Quasi dimenticavo: i bambini. Potevano essere noiosi, ma Colin Trevorrow ha inserito ad hoc anche le piccole pesti e i “drammi famigliari”.
Voto: 11/10
Articolo del
22/06/2015 -
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