Girato in meno di due mesi a budget ridotto Deadpool è un B-movie che gioca ad essere un blockbuster; o semplicemente un piccolo film che tanto è strano quanto divertente, interessante, ammiccante, e furbetto sale a pieno diritto nella schiera dei film Marvel di più gran successo.
Voluto appassionatamente da Reynolds per più di dieci anni dopo la debacle di X-Men Origins: Wolverine, la campagna di promozione virale si è impossessata di qualsiasi media disponibile (compresi i virtuosissimi spot per la prevenzione del cancro). A dire il vero pare Ryan Reynolds sia posseduto da Wade Wilson, sono mesi che si diverte come un pazzo facendo salire un’impressionante hype che culmina in un effettivo successo (e non è sempre facile).
Tim Miller è alla sua prima esperienza sulla sedia di regia, precedentemente direttore creativo dei titoli di testa di The Girl with the Dragon Tattoo e Thor: The Dark World; che dire, complimenti. Che sia proprio la mancanza di una filmografia ad aver dato una spinta eccezionale a Miller che rischia tutto in Deadpool, frantuma alcune tra le più antiche e riverite regole cinematografiche creando un film mostruosamente divertente, appassionante, strano e innovativo.
Dalla trama nulla di nuovo, una origin story come tante: antieroe ex forze speciali, mercenario ironico trova l’amore, arriva il cancro e poi arrivano dei tipi loschi che lo convincono a sottoporsi ad esperimenti, altrettanto evidentemente loschi, che lo lasciano con il superpotere della autorigenerazione illimitata e una arcinemesi che si fa chiamare come un detersivo per piatti. Ha una specie di sidekick, la donzella in pericolo, il mentore (ehm, una mentore?), Gina Carano e qualche altro mutante.
Che noia? No. La narrazione è perfettamente orchestrata in flashback, slowmotion, azione eccitante, risate continue, riferimenti neanche tanto sottili ai film degli X-Men e la completa sparizione della quarta parete: Wade Wilson/Deadpool è un personaggio completamente cosciente di essere in un film, parla con il pubblico; già visto? Non così. Peccato non si possa scrivere cos’è questo così , altrimenti si scriverebbe solo di spoiler, ma fidatevi, una “cosa” come Deadpool non l’avete mai vista. Poi l’azione, leggermente cruenta, danze di pallottole, spade, pugni e risse.
Chicche: la sconosciutissima Brianna Hildebrand è Negasonic Teenage Warhead (Testata Mutante Negasonica), piccolo personaggio, grande impatto. Comparse ed assenze dell’universo Marvel/X-Men.. tutto sottolineato da quel birichino di Deadpool e qualche caccia ai dettagli seminascosti per i veri appassionati comic e cinecomic.
La colonna sonora a cura di Junkie XL spacca.
Per concludere:
In un’ora e mezza o poco più, già tempi sbalorditivamente brevi per i filmoni di questi tempi, Deadpool è un superhero movie, action, commedia, comico, fantasy, romantico, stand-up comedy, meta cinematografico, fumetto, fa ridere, fa dire wow, fa applaudire, è pieno di easter egg, un po’ splatter, un po’ emotivo; uso della CGI impercettibile a mantenere comunque la sospensione di realtà anche quando Pool, Dead ci parla direttamente e scene d’azione da sballo.
Articolo del
17/02/2016 -
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