Se si è parte di una generazione che interagisce principalmente attraverso i social network, stringere amicizia con la fricchettona del campus può sembrare una buona azione, un’opera di carità poco impegnativa, perché in rete il motto è: minimo sforzo e massima resa. Purtroppo non sarà così per Laura, studentessa modello di psicologia, che accetta la richiesta di amicizia virtuale di una sua misteriosa e stramba compagna di corso apparsa dal nulla, con evidenti problemi a socializzare e non solo. La protagonista e i suoi amici “IRL” verranno loro malgrado trascinati in un misterioso ed oscuro tunnel di morte e terrore telematico che sembra non avere via di uscita. L’estate e l’innalzamento delle temperature come ogni anno fanno proliferare, neanche fossero funghi della più infima specie, gli horror che vogliono far cassetta ed hanno uno spudoratissimo target giovanile. Considerando la poca esperienza in campo cinematografico del regista Simon Verhoeven e i risultati ottenuti in passato dalla maggior parte delle pellicole che hanno tentato esplorare il legame tra social network e morte, ”Friend Request” non è poi così male. Superato il primo impatto con la scontatissima atmosfera da slasher studentesco, tanto cara agli americani, il film offre alcuni spunti interessanti, come ad esempio l’utilizzo di alcuni segmenti di animazione davvero belli ed inquietanti, ma soprattutto funzionali e perfettamente integrati nel racconto. Questi conferiscono immediatamente al film un carattere contemporaneo ed accattivante. Poi diventa tutto un po’ confuso, forse per eccesso di zelo, il film prende una piega strana ed inizia a mischiare troppe informazioni ed elementi che restano un po’ slegati tra loro. Inoltre alcuni percorsi, che vengono solo parzialmente intrapresi, non sembrano essere del tutto inediti. Si percepisce in sottofondo un’ispirazione che sembra provenire da oriente, ma che purtroppo non è sfruttata al meglio. Nella seconda parte il film diventa piuttosto ripetitivo e appaiono sempre più evidenti le varie incongruenze, che sfociano in un finale che per fortuna smuove un po’ le acque, ma risulta alquanto campato in aria. La logica probabilmente non è la qualità maggiore di questo film, ma ci sono alcuni elementi validi come le varie scene di morte, che tra un cliché e l’altro sono comunque degne di nota. Inoltre al giorno d’oggi l’idea che qualcosa di letale e sovrannaturale sia veicolato da un codice HTML è senza dubbio un argomento che non può che suscitare curiosità ”Friend Request” non vi terrorizzerà, non vi farà riflettere e di sicuro non riuscirà a scollarvi da Facebook, ma c’è una buona dose di sangue e qualche salto sulla sedia è garantito.
Voto: 1,5/5
Articolo del
17/06/2016 -
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