Un antefatto ci mostra un uomo in preda alla follia, nel classico e tranquillissimo sobborgo residenziale americano, che stermina a colpi di fucile amici, vicini e conoscenti prima di togliersi la vita. Titoli di testa e veniamo catapultati nel presente, in un college di ragazzi gagliardissimi. Qui la coppia felice composta da Elliot e Sasha decide di abbandonare gli alloggi studenteschi e prendere una casa, tutta per loro e per il migliore amico di lui, John. La convivenza potrebbe essere difficile ma a peggiorare drasticamente la situazione sarà il terribile segreto custodito in quell’abitazione: qualcosa che non deve essere mai letto, pronunciato o anche solamente pensato.
Le primissime sequenze di The Bye Bye Man e alcuni flashback hanno come protagonista un nome di spicco del horror contemporaneo, vediamo infatti nei panni del folle killer un appesantito Leigh Whannel, già noto agli appassionati del genere per aver preso parte (anche dietro la cinepresa) ad alcuni capitoli della celebre saga di Insidious e precedentemente anche a Saw. Purtroppo né la sua presenza né quella del favoloso caratterista Doug Jones (Il Labirinto del Fauno, Hellboy) possono qualcosa contro l’inevitabile catastrofe rappresentata da questa sottospecie di horror. Questi nomi sono solo specchietti per le allodole: il resto del cast, compresa la vecchia gloria Faye Dunaway e la Carrie-Anne Moss di Matrix, non è assolutamente credibile o qualificato. Gli effetti speciali sono a dir poco strani e scarsi, a volte sembrano ridicoli e la sensazione generale che si ha è quella di un livello qualitativo davvero basso. Quello a cui assistiamo ha a che fare con il soprannaturale, ma è soprattutto un intollerabile ed innaturale susseguirsi di cliché, messi insieme in maniera anche abbastanza approssimativa. Ci sono pochissimi guizzi degni di nota, che si risolvono sempre e comunque in una inevitabile mancanza di originalità, in un risultato immaturo e poco funzionale. La narrazione non è avvincente, lo schema è spesso scontato e finisce col ripetersi inevitabilmente. La cosa peggiore in assoluto è che manca la tensione e il film non trasmette nulla. L’entità malefica che ci viene presentata e che dovrebbe spaventarci, è il prodotto di un guazzabuglio di luoghi comuni che sembrano essere stati presi un po’ a caso e senza una finalità precisa.
A The Bye Bye Man manca la sostanza e la forma, è un film senza basi e senza radici, una specie di parassita rampicante che cerca di nutrirsi di archetipi familiari al pubblico per dare vita a qualcosa di nuovo, fallendo miseramente. Il tentativo di fare un film fresco e giovane, che però vada bel oltre il classico teen/slasher studentesco, naufraga rovinosamente già sul nascere e a noi resta solo un relitto che stanca e annoia quasi subito, essendo privo di fascino e di qualsiasi altro elemento di interesse.
Articolo del
20/04/2017 -
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