Il Biopic Fest è un festival cinematografico internazionale che promuove tematiche sociali e opere biografiche dedicate a personaggi che hanno segnato la storia in tutti i suoi campi: politica, musica, pittura, scultura, poesia, danza, cinema, architettura, sport e scienza. Questa terza edizione comprende in selezione documentari, lungometraggi di finzione e cortometraggi. Il documentario del danese Ostenfeld, ”Into The Ice”, apre più che degnamente la rassegna cinematografica. Il regista, con immagini straordinarie e una narrativa che si fa via via sempre meno documentaristica e sempre più cinematografica, segue tre esperti glaciologi nel loro lavoro di ricerca, affiancandoli sul terreno in alcune delle loro spedizioni sulla calotta glaciale della Groenlandia.
La scelta dei tre scienziati appare azzeccatissima, oltre che per i meriti scientifici (che lo spettatore inesperto può solo presumere), anche per una innata propensione attoriale: Dorthe Dahl-Jensen, Jason Box e Alun Hubbard “bucano” lo schermo (soprattutto l’istrionico Hubbard) e trasmettono con inaspettata efficacia la loro passione (e missione) per la scienza fatta sul terreno, con le mani nella materia (fin dentro il ghiaccio, negli antri più profondi e misteriosi, into the ice). I tre rischiano in prima persona, in pericolose missioni scientifiche, per comprovare direttamente le teorie fatte da altri a tavolino attraverso radar e satelliti, teorie che in effetti spesso risultano smentite.
Il messaggio ecologista passa con estrema facilità: lo scioglimento ma anche lo “scivolamento” dei ghiacciai, in movimento a cause delle falde acquifere sotterranee, appare un fenomeno ben più imponente di quanto le teorie avevano sinora stimato, mettendo a rischio l’equilibrio degli insediamenti umani in prossimità delle coste in tempi forse più brevi di quanto prevedessimo.
Alla fine, come suggerisce a un tratto uno degli scienziati, ci si alza con il peso della consapevolezza di quanto il mondo come lo conosciamo si stia alterando e con un po’ meno di beatitudine che l’ignoranza sempre assicura. Alcune sequenze sono assolutamente memorabili per impatto visivo, grazie anche a una scelta della luce che dona ai colori della natura artica una saturazione commovente.
Un’ultima notazione sulla possibilità offerta di seguire i documentari, i corti e i film anche in streaming: la piattaforma Mymovies funziona perfettamente, la qualità del suono e dell’immagine è ottima e le modalità di registrazione e accesso velocissime. Un’ottima alternativa per chi non può essere presente; ovviamente le proiezioni nelle sale restano sempre un’occasione da non disdegnare, per chi può, anche per gli ospiti previsti per alcune di esse.
Programma completo su: BIOPIC FESTIVAL
Articolo del
26/09/2022 -
©2002 - 2024 Extra! Music Magazine - Tutti i diritti riservati
|