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Ian White
Mutiny in Heaven: The Birthday Party
2023
di
Redazione XTM
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Il nuovo film documentario di Ian White è il primo racconto inedito ed autorizzato della storia dei The Birthday Party, una delle band più famose e influenti della musica rock underground, fondata da Nick Cave nel 1977.
Attraverso interviste in esclusiva, filmati personali e brani inediti il documentario restituisce la storia dell'ascesa, dell'apice e dell'inevitabile collasso la storia della band. Negli Stati Uniti è uscito lo scorso autunno, in Italia sarà proiettato il prossimo 3 marzo, nell’ambito del Seeyousound Festival di Torino.
Assemblando ricordi registrati in diversi periodi della vita della band, insieme a filmati di concerti archiviati, fotografie (autentiche e riproposte), sezioni di altri film (B-Movie: Lust & Sound in West-Berlin 1979-1989) e animazioni, White tenta di trasmettere il caos che dominava l'era post-punk in Australia e a livello internazionale.
Alla fine del documentario Nick Cave afferma: “Non ho mai nemmeno capito perché la band si sciolse. Vai avanti e fai qualcos'altro”.
L’irrequietezza, i risentimenti, la ferocia del “ribelle senza causa” e la dissolutezza generalizzata di Cave lo hanno reso un artista viscerale e un frontman ipnotico, ma non hanno fatto nulla per frenare il suo ego.
Quando la band si sciolse a Berlino, Howard e Cave riuscivano a malapena a stare nella stessa stanza e Calvert era stato licenziato in modo sommario. Blixa Bargeld si muoveva come un'ombra dietro di loro. Sembrava che nella follia fosse rimasto ben poco metodo: solo follia.
Per i fan dei The Birthday Party, Mutiny in Heaven contiene un profondo tesoro di informazioni. Il delirio che caratterizzò le riprese video di "Nick the Stripper" (diretto da Paul Goldman e la prima collaborazione di Cave con John Hillcoat) in cui la band falsificò permessi, diede fuoco a una discarica e portò dentro persone da un istituto psichiatrico per quella che fua una notte di grottesca follia carnevalesca.
Il documentario di Ian White però non può raccontare tutta la storia. Ciò che contiene è un ritratto frenetico di una band che non ha tracciato “nessun confine tra la performance e le persone”. Che ha cercato di parlare una nuova lingua nel rock: quella del peccato, della punizione e della perversione. Cave che cercava di far incazzare le persone e spaventarle solo per scoprire l’effetto che sortiva. Un uomo ossessionato dall'arte, dalla letteratura e dalla religione, che prendeva spunto da Johnny Cash e Faulkner, Arthur Rimbaud, dal jazz, dal blues e dal rock paludoso
Articolo del
06/02/2024 -
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