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La Guerra del Golfo presentata attraverso un montaggio velocissimo di feroci azioni di guerra, fa da cornice alla storia di un uomo scampato miracolosamente alla morte, dopo un colpo di pistola alla testa inflittogli da un bambino. Le vicende legate ai reduci di guerra e ai ricordi che affiorano dal passato, hanno fatto la fortuna di molti films Rambo I in testa, ma in questa pellicola di John Maybury ciò che rimane del passato viene proiettato in un ottica futura, positiva e le sofferenze fisiche del protagonista servono come processo espiatorio che porteranno ad un radicale cambiamento della vita di una ragazza e della sua famiglia. Adrien Brody nei panni del caporale Jack Stark, soffre di allucinazioni alternate a profonde amnesie che affiorano come improvvise scosse elettriche nella sua mente; questo aspetto buio e misterioso della sua memoria lo condanna ad una detenzione in un manicomio criminale dopo che, ingiustamente, era stato accusato di omicidio. Questa prima parte del film sottolinea alcuni stereotipi abusati nella storia dei films di guerra: gli strascichi drammatici che gli echi dei conflitti portano con sé e la diffidenza delle istituzioni che si limitano ad una visione parziale della verità, affidando presunti criminali ad apparati paralleli che giustificano l’uso terapeutico di psicofarmaci come cura propedeutica. Ironia della sorte, proprio nel momento in cui il film circoscrive il suo ambiente all’interno dell’ Ospedale Psichiatrico di Alpin Grove, esso acquisisce nuovi spazi, scenari paralleli che rimandano al futuro, al presagio della morte di Jack. Il limbo che permette questa trasmigrazione è un cassetto dove il protagonista, dotato di camicia di forza, è costretto a rimanere chiuso per molte ore, secondo un terribile percorso di riabilitazione ideato dal dottor Baker (Kris Kristofferson). Ma questo viaggio claustrofobico e angosciante svela, attraverso repentini ed inquietanti primissimi piani dell’iride del caporale Stark, tutti i misteri legati al suo presunto omicidio sotto forma di flashback e rivela, contestualmente, scenari futuri di amore e morte per mezzo di flash forward, che di fatto attraggono lo spettatore in un piacere autolesionista di sofferenza, che si trasforma poi in liberazione ed evasione verso una storia d’amore con l’adolescente Jackie Price (Keira Knightley). Il film diretto dal londinese John Maybury, (che torna dietro la macchina da presa sette anni dopo il controverso Love is the Devil) è molto suggestivo e allucinante attraverso percorsi contorti nei labirinti della mente umana che si alternano a momenti di estrema razionalità, che culminano nella stesura lucidissima di una lettera che Jack affida alla madre di Jackie che risulterà determinante per le sorti della sua famiglia. Già, Jack e Jackie, nomi simili che richiamano ad un amore fuori dal tempo, che si rincorre tra presente e futuro, follia e razionalità, visioni di morte e speranze di vita.
Articolo del
13/04/2005 -
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