Apple TV riesce ancora una volta riesce a distinguersi dalle offerte che ormai giornalmente affollano il nostro quotidiano televisivo e ci obbligano a fare una selezione naturale di cosa guardare e del perché lo guardiamo. Per gli appassionati di fantascienza Sunny, uscita nel luglio scorso, è la trasposizione del romanzo di Colin O'Sullivan dal titolo ”The Dark Manual”. La serie, composta da dieci episodi della durata di circa 30 minuti, è una piacevole distrazione perché ormai troppo vicina alla realtà in società come il Giappone, che hanno abbracciato in pieno gli effetti dell’intelligenza artificiale. La protagonista Rashida Jones (Suzie) è una donna americana che vive a Kyoto e che vede la sua vita travolta dalla scomparsa del marito e del figlio in un incidente aereo.
Questo evento drammatico determina il corso delle vicende che alimentano il plot dove la tecnologia si intreccia con le emozioni umane perché il soccorso che la società propone si veste di nuovi attori ed uno di questi è il robot Sunny, l’androide co-protagonista della serie.
Ma qual’è il vero ruolo di Sunny?
Sunny è uno dei nuovi robot domestici prodotti dall'azienda del marito e ufficialmente serve per aiutare Suzie a superare il difficile momento dove deve elaborare il lutto per la perdita del marito (Masa) e del figlio. Il primo impatto non è dei migliori, il rifiuto da parte di Suzie è netto, ma la sua solitudine, accentuata dal fatto di essere in un paese straniero dove non ha particolari legami, le permette di sviluppare un rapporto con il robot che si presenta più empatico e amico delle persone a lei vicine. L’identità culturale e la difficoltà di adattarsi a un nuovo ambiente, con usanze e tradizioni molto diverse dalle sue, le genera un senso di disorientamento e straniamento che si ripropone costantemente nelle puntate e la obbliga in qualche modo ad aggrapparsi sempre di più a Sunny.
Sunny è programmata per rispondere alle necessità di Suzie, si mostra servizievole e gentile, pronta a supportarla e a darle i giusti consigli, sembra dotata di una propria personalità e allo stesso tempo impara e assimila i comportamenti della sua assistita adattando i toni della sua voce alle situazioni e mostrando la personalità in perfetta sintonia con le tre fondamentali leggi della robotica create da Asimov, ma con alcune sorprese che la rendono più umana degli umani.
Questo effetto pone così in primo piano interessanti interrogativi sul rapporto tra umani e robot, sull'intelligenza artificiale e sulla possibilità che le macchine possano provare emozioni, mescolandosi alle interazioni tra umani con tutti i risvolti legati alle vicende della vita, con il serio rischio però che la tecnologia possa sia aumentare sia diminuire il senso di isolamento.
Certo non bastano questi risvolti per rendere abbastanza appetibile la Serie, così gli autori hanno sviluppato la trama alternando tra passato e presente una serie di fatti che permettono a Suzie di fare piena luce sulle vicende legate al vero ruolo del marito (Masa). Tra intrighi aziendali, segreti familiari e misteri irrisolti che si intrecciano creando un'atmosfera ricca di suspense e colpi di scena, vengono alla luce altri personaggi che si rivelano determinanti nella vicenda.
Serie di qualità per gli amanti del Giappone e della sua cultura, del noir e del tragicomico, ma anche per chi ha la voglia di porre l’attenzione sugli sviluppi futuri che la tecnologia ci offre e sugli interrogativi etici che ci troveremo a sciogliere. Piccolo spoiler… il finale prelude ad un seguito obbligato.
Articolo del
21/10/2024 -
©2002 - 2024 Extra! Music Magazine - Tutti i diritti riservati
|