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La Mostra del Nuovo Cinema di Pesaro, festival da sempre attento alle nuove proposte e fucina di sperimentazione, ha riservato nella edizione 2005, una corposa personale dedicata all’artista multimediale e videomaker autarchico Carlo Michele Schirinzi. Da ricordare dei suoi 15 lavori, oltre All’erta!, già recensito in questo sito, Il nido, video che ha ben figurato nella sezione video Visioni Accidentate, luogo di dibattito e sperimentazione sull’immagine elettronica. Il giovane pugliese ha alle spalle studi di scenografia condotti presso l’Accademia di Belle Arti di Bari e diversi lavori fotografici e al video. Il lavoro utilizza - gran parte dei giovani lo fa! - il supporto video, il super 8, come riscatto dagli imperativi del mercato e fa di necessità virtù, alla faccia di ogni ufficialità. Il suo cinema "altro" si fa notare in questi ultimi anni in alcuni prestigiosi festival (Bellaria, Torino e Pesaro) con originali short-film. Ricordiamo in particolare il visionario mediometraggio Astrolite (presentato al 20° Torino Film Festival 2002) in cui recita Enrico Ghezzi. Il nido, presentato anch’esso al Torino Film Festival (2003) dove ha ricevuto una menzione speciale, è stato scritto in collaborazione con il poeta Mauro Marino, un film diverso rispetto al panorama del cinema italiano. L’opera rappresenta il rovescio della medaglia, il versante audace e sperimentale che si trova nel nostro cinema meridionale, almeno quello delle migliori intenzioni. L’autore salentino qui vuole partire da situazioni o personaggi da commedia per puoi svuotarli e rovesciarli nell’uso del contrario. Ecco allora le curiose peregrinazioni di uno strano cleptomane (il regista stesso) e quelle di una fotografa, orniologa e anoressica in un piccolo centro pugliese baciato dal sole. Il profilmico è divorato spesso da un bianco elettronico, da prospettive sghembe e poetiche, immagini quasi spettrali, di una verità che sta dietro le cose, pur dotando quei volti, quei corpi e quelle cose delle temperature di una drammaturgia. "Il nido", alias il covacciolo o la tana, del buffo cleptomane (che ruba in giro gli oggetti più disparati e li ammassa nella tana che solo lui conosce) è un omaggio, dice lo stesso Schirinzi in un’intervista, alla Battaglia di San Romano di Paolo Uccello, mentre i derubati - anoressica compresa - hanno l’indifferenza dei volti di Piero della Francesca. Schirinzi appartiene a questa schiera di artisti dell’immagine che esplora in maniera nuova i dispositivi cinematografici, utilizzando linguaggi provenienti dalle più svariate tradizioni. La sua tecnica di s/montaggio, parte da Carmelo Bene, da Verdi, dalla fotografia, dalla pittura, dal cinema comico popolare delle origini e anche dai suoi guizzi slapstick. È un approccio aggressivo, spesso ironico: memorabile la scena in cui il ragazzo cleptomane per catturare l’attenzione della ragazza, si appende per i pantaloni ai fili della biancheria, è il suo gesto d’amore, finché cade e rimane in mutande di fronte a lei. Mescola "alto" e "basso", compresenza di tragedia e commedia, pittura e fumetto. La ragazza è felice, perché il ragazzo gli dona un uccello (lei ama gli uccelli, li fotografa e vorrebbe essere magrissima per volare come loro) e non si accorge che lui le sta rubando la macchina fotografica. La messa in scena del territorio salentino è astratta, immobile, lontana dai cliché, proprio perché è uno scenario troppo caratterizzato come luogo. Le parole della comunicazione sono assenti, restano eloquenti soltanto "le arie" berciate con enfasi del Trovatore. Il nido, poi, ha fatto parte del lungometraggio …A Levante, uno strano film collettivo salentino (sette corti di autori tutti trentenni, esordienti o quasi); un progetto curato e coordinato da Edoardo Winspeare e prodotto dalla Provincia di Lecce, in collaborazione con il Consorzio dei Comuni della Grecia Salentina. Un lavoro che ha unito linguaggi filmici diversi per raccontare il salento attraverso gli occhi di AA.VV., con poetiche decisamente distanti, ma con comunione di intenti, anche se i risultati non sono stati sempre validi.
Articolo del
16/07/2005 -
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