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Quanti sono coloro che pensano di essere in credito con la vita? Che credono che le difficoltà e i momenti brutti diano diritto ad una sorta di risarcimento morale e materiale? E soprattutto, fino a che punto si è disposti ad arrivare per ottenere questo risarcimento e a difenderlo dagli altri? Sono questi alcuni degli ingredienti di Nero Bifamiliare, il film, dal 13 aprile nei cinema, che segna il debutto alla regia di Federico Zampaglione, leader dei Tiromancino. Marina e Vittorio (Claudia Gerini e Luca Lionello) sono una giovane coppia che decide di trasferirsi in una villetta nel lussuoso comprensorio Valle Serena. Lei è tutta presa dai fiori per il giardino, dalla cameretta per i bambini e dai pettegolezzi di quartiere, lui dalla smania di riscattare un’infanzia triste in orfanotrofio cercando di fare più soldi possibile, anche in modo illecito. All’inizio tutto sembra procedere per il meglio, tutti i sogni sembrano realizzarsi, ma qualcosa minaccia la conquistata serenità familiare: i vicini di casa. Slatko e Bruna sono una coppia di immigrati dell’est che con la loro naturalezza, la loro spregiudicatezza, il loro modo di vivere rumoroso e passionale rappresentano l’esatta antitesi della vita perbenista e piccolo-borghese che Marina e Vittorio stanno costruendo. I rapporti tra vicini degenerano sempre più facendo precipitare Vittorio in una spirale autodistruttiva di sospetti e odio dalla quale non sembra esserci via d’uscita. Il film è costruito bene, anche se in alcuni momenti il ritmo rallenta troppo. Bella la colonna sonora, in certi punti quasi si sostituisce alla narrazione filmica, ovviamente firmata Tiromancino. Bravissimi gli attori, dalla Gerini a Lionello, a una sempre straordinaria Cinzia Leone (anche se relegata in un ruolo troppo marginale), che raccontano con straordinario realismo una quotidianità che tutti noi conosciamo, e che purtroppo la cronaca nera ci ricorda sempre più spesso. Forse da evitare la scena del sogno di Vittorio, che ricorda un po’ troppo, e direi a sproposito, le parentesi oniriche dell’agente Cooper in Twin Peaks di David Lynch. Nel complesso comunque una commedia noir davvero brillante, e un esordio alla regia per Zampaglione che lascia davvero ben sperare.
Articolo del
13/04/2007 -
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