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Riuscireste a vivere un’intera vita nel sospetto? Senza mai fidarvi di nessuno… dei vostri cari, dei vostri amici, dei vostri colleghi!? Coltivando il sospetto fino al punto di farlo diventare l’intima essenza di voi stessi? Yale, Stati Uniti, 1939. Edward Wilson (Mat Damon) è un brillante studente della prestigiosa università americana che viene scelto per entrare a far parte degli Skulls and Bones, una società segreta, simile alla massoneria, di cui fanno parte i membri dell’establishment a stelle e strisce. In quest’ambiente viene avvicinato dal generale Sullivan (Robert De Niro) che lo convince a collaborare con l’OSS, i servizi segreti militari, in quel momento impegnati contro il Terzo Reich di Hitler. Così Edward, che da poco ha sposato Glover (Angelina Jolie) rimasta incinta dopo una notte di passione, viene mandato in Europa, dove impara le arti del controspionaggio dai servizi segreti di Sua Maestà Britannica, in quel momento già in guerra aperta contro il Nazismo. E’ in questi anni terribili che si forgia definitivamente la sua personalità, chiusa, sospettosa, ciecamente votata ad un unico principio: il bene supremo degli Stati Uniti. Così una volta tornato in patria non esiterà a dire ancora una volta di si al generale Sullivan che lo vuole come capo del controspionaggio di una nuova organizzazione che sta creando: la Cia. Con il passare del tempo Edward sacrificherà tutto, l’amore di sua moglie, l’affetto di suo figlio, per seguire il suo ideale di fedeltà all’America nel paranoico periodo della Guerra Fredda, fino alla Baia dei Porci, nel 1961, evento che segnerà in modo definitivo la sua vita professionale e familiare. Il film è tecnicamente perfetto, anche se un po’ troppo lungo. A volte, forse, addirittura eccessivamente estetizzante, con non pochi eccessi di virtuosismo. De Niro alla regia è riuscito a raccontare la nascita della più potente agenzia di spionaggio al mondo, non attraverso la semplice successione dei fatti, ma tramite la vita di chi per quella agenzia ha lavorato, contribuendo a crearla, e sacrificandole tutto. Un cambiamento quasi antropologico che porta spesso gli agenti a credere alle bugie che loro stessi hanno inventato: “la realtà è che voi avete bisogno dell’Unione Sovietica per la vostra industria militare” dirà durante un brutale interrogatorio un agente del Kgb catturato. Davvero convincente Angelina Jolie nel ruolo di una moglie trascurata e mal sopportata, sicuramente più che in quello della vamp con cui si presenta a inizio pellicola. Mat Damon è talmente calato nella parte dell’uomo che non lascia trasparire le proprie emozioni da risultare spesso totalmente inespressivo. Bravissimi Alec Baldwin, John Turturro e Joe Pesci (quest’ultimo ovviamente nella parte del mafioso). Magistrale De Niro nelle sue brevi apparizioni. In sostanza, se non un capolavoro, certamente un bellissimo film che vale la pena di essere visto.
Articolo del
11/05/2007 -
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