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In molti Paesi del mondo, primo fra tutti il nostro, i politici sono spesso visti come dei buffoni, ma cosa succederebbe se un buffone vero, un comico professionista, diventasse un politico, e addirittura Presidente degli Stati Uniti??? Tom Dobbs (Robin Williams) è il conduttore di successo di una fortunata trasmissione di satira politica. Un bel giorno, più indignato del solito per la scarsa preoccupazione che i politici mostrano per i problemi reali della gente, minaccia di candidarsi alla Casa Bianca. Immediatamente milioni di e-mail cominciano ad arrivare al sito della trasmissione incitando Dobbs a candidarsi veramente. E così è. Inizia in questo modo la corsa per la carica più importante del mondo. Tom, con una campagna provocatoria e controcorrente rispetto agli altri candidati, conquista un sempre maggior numero di sostenitori, tra cui anche Eleonor Green (Laura Linney), una dei tecnici che ha messo a punto il sistema di voto elettronico che dovrebbe garantire la regolarità delle elezioni. Ma sarà invece proprio un errore del computer a dare a Dobbs la presidenza. Comincia a questo punto una serie di colpi di scena che si concluderà con la rinuncia del conduttore alla Casa Bianca. Il film si regge integralmente su Robin Williams, che come al solito da una prova magistrale delle sue capacità interpretative, muovendosi completamente a proprio agio nella figura del comico che si fa portavoce dei malumori della gente. Ovviamente non mancano le battute irriverenti, alcune potremmo dire al vetriolo. Ce n’è per tutti: il Papa, Bush, persino Cicciolina, la cui elezione al nostro Parlamento viene stigmatizzata come segno della decadenza in atto. Esilarante (o preoccupante, fate voi) il commento sulla Sanità pubblica statunitense: “Abbiamo un sistema sanitario che garantisce il viagra, ma non un paio di occhiali… avrete un erezione, ma non vedrete dove infilarla”. E fa riflettere anche quanto, in un Paese fortemente dominato dai mass-media, il confine tra politica e intrattenimento sia sempre più spaventosamente labile. Ottima anche l’interpretazione di Christopher Walken, che nel film è Jack Menken, l’agente di Tom Dobbs. Peccato però che il film cali sensibilmente nel secondo tempo, perdendo il suo carattere di commedia, per trasformarsi in non si sa bene cosa... un thriller? Una spy story? In finale un film da cui ci si poteva aspettare di più.
Articolo del
19/06/2007 -
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