Come anticipa il titolo: non è lì. Infatti, chi pensa di trovarsi faccia a faccia con una convenzionale biografia su Bob Dylan ha sbagliato sala. Di lui non si parla, il suo nome non si pronuncia, la sua immagine non si vede, o per lo meno fino alla fine, quando appare in un breve fotogramma per chiudere la proiezione al suono della sua armonica a bocca, regalando un piccolo omaggio a un lavoro di cui non è protagonista, è più fonte di ispirazione. Non che i 6 personaggi che abitano il film non facciano pensare a lui, il parallelismo è innegabile, ma tra essere e sembrare, come tutti sanno, la differenza è abissale. Bob non è tra di voi e non affannatevi a cercarlo o perdereste il piacere di un film che non pretende di insegnare nulla e vuole far vivere emozioni attraverso una narrazione simbolica. Un obiettivo che il regista Todd Haynes centra, intrecciando le storie di Woody, un ragazzino afroamericano che gira gli Stati Uniti suonando da un carro merci all’altro; Arthur (Rimbaud), celebre contestatore in veste di commentatore; Jack, musicista redento, che diventa pastore mettendo in musica il verbo di Dio; Robbie, padre di famiglia e attore di fama, ricchezza e solitudine; Jude, artista degli eccessi in bianco e nero e Billy (The Kid), in lotta per difendere il radicato passato dai colpi della brutale modernità. Vite reali dipinte su sfondi improbabili, storie inventate inserite in contesti concreti testimoniano la miscela di realtà e irrealtà su cui si costruisce il film, che sorprende senza sconvolgere. Le false interviste, i flashback, il bianco e nero, gli elementi di fantasia spinti fino all’assurdo ci allontanano dall'impressione che si possa trattare della solita ricostruzione di un'esistenza famosa, e di questo ringraziamo Haynes. Nei decenni attraversati, Woody, Arthur, Jack, Robbie, Jude e Billy recitano le parti vissute da Dylan: il menestrello, il contestatore, il padre di famiglia, l’artista; ritagli di Dylan come di chiunque altro. Sono le sfaccettature che assumiamo nel tempo e che ci rendono non uno ma svariati personaggi, in continuo divenire fino alla fine o a un nuovo inizio; personali, diverse e legate da un unico filo, che in questo caso è la musica. Sarete sorpresi dagli eventi e anche da un cast non banale: Cate Blancett, Richard Gere, Heath Ledger, Christian Bale, tutti avvezzi a ruoli intensi e memorabili. Fate attenzione all’eclettica Madame Blancett!!! Le aspettative di una classica biografia saranno deluse, solo quelle però, perché questo film è un puzzle di pezzi affascinanti, dove a un caos presunto si sostituisce una curiosa linearità e dove l’innominato assume le sembianze di personaggi diversi, che pervade e trascende senza lasciare lo spettatore a bocca asciutta. Il consiglio: non avventuratevi alla ricerca di significati nascosti o della faccia del buon vecchio Dylan e se vi sentirete disorientati, fate come se non foste lì!!!
Articolo del
14/09/2007 -
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