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Frank Oz
Funeral Party (Death at a Funeral)
Commedia - 90' Germania - Gran Bretagna -
USA 2007
Parabolic Pictures Inc., Stable Way Entertainment / Mikado
di
Daniele Di Benedetti
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A chi non è capitato almeno una volta di trovare comica, o addirittura esilarante, una situazione che di norma dovrebbe suscitare sentimenti opposti? E’ questa l’idea di fondo di Funeral Party, il nuovo film del britannico Frank Oz (il geniale e benemerito ideatore dei Muppets nonché regista di In&Out).
Una tipica famiglia inglese, divisa come molte da rancori antichi e gelosie mal celate, si riunisce per il funerale del capofamiglia nella grande casa natale, in campagna. Ma la riunione comincia subito con il piede sbagliato, o meglio con il morto sbagliato: già, perché l’agenzia di pompe funebri scambia le bare e porta un altro defunto all’ultimo saluto coi propri cari…
E’ questo l’inizio di una serie di gag, di fraintendimenti e di una crescente tensione tra i parenti. Che culminerà quando uno strano personaggio si presenterà ai figli del morto ricattandoli con la minaccia di rivelare l’oscuro segreto del defunto. Sarà proprio il pericolo di perdere la facciata di rispettabilità che aiuterà i due uomini a superare la reciproca diffidenza e antipatia e a fare di tutto per evitare che la vergognosa notizia trapeli mettendo a conoscenza gli altri parenti di tale segreto.
Proprio la rottura dello schema tra i comportamenti attesi in una situazione luttuosa e l’inarrestabile succedersi di eventi inaspettati e irrazionali (complice una particolare boccetta di Valium), generano una miscela esplosiva resa ancora più divertente dallo sforzo perbenista dei due fratelli di mantenere gli scheletri nell’armadio nel più classico “i panni sporchi si lavano in famiglia”.
Il film è recitato benissimo: tutti gli attori, sconosciuti per lo più al grande pubblico internazionale ma piuttosto noti al cinema di sua maestà, riescono a muoversi tra comicità e farsa senza mai cadere nel grottesco e scurrile. Particolarmente riuscita la prestazione di Matthew MacFadyen (Orgoglio e pregiudizio, Grindhouse) che interpreta Daniel, uno dei figli del defunto, riuscendo a renderlo pungente e disincantato al punto giusto. Ma anche il livello recitativo degli altri attori si attesta a livelli più che apprezzabili come, tanto per citarne uno, l'incontentabile zio Alfie, interpretato da Peter Vaughan.
In sostanza un film low-budget dissacrante, spolverato di british-humor e recitato con intelligenza. Che non scade mai nel volgare gratuito, imperante invece nella massa dei film in circolazione. Un modo per vedere la morte con un occhio allegro, senza rimanere schiavi del dolore. E – particolare che non guasta - divertente abbastanza da non rimpiangere il costo del biglietto.
Articolo del
08/11/2007 -
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