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Mark Steven Johnson
Daredevil
2003
20th Century Fox/Regency Enterprises
di
Claudio Biffi
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Dopo l’Uomo Ragno e gli X-Men, a mio parere il film migliore della serie sui supereroi del fumetto, è il turno del Diavolo Rosso creato da Stan Lee e conosciuto in Italia dagli amanti della Marvel Comics come Devil ed uscito nelle sale degli Stati Uniti con il titolo “Daredevil”. Personaggio introverso e tendente alla depressione, il protagonista interpretato dall’eterna promessa Ben Affleck è reduce da una disavventura in giovane età che per colpa di una sostanza chimica (do you remember Spiderman?) lo ha reso cieco ma ne ha acuito i restanti sensi senza impedirgli di costruirsi una carriera di discreto successo come avvocato. Ma nella vita ognuno vorrebbe avere un alter ego e per il “buon” Devil la missione è di liberare il mondo dai malvagi senza falsi buonismi conscio però che il limite tra giustizia e vendetta è molto sottile. Nel film il nostro supereroe, senza essere dotato di veri superpoteri, è messo a dura prova dai due personaggi che spiccano per la loro eccentricità nel combinare guai: lo psicotico Bullseye interpretato in maniera magistrale da Colin Farrel (già in Minority Report) e il re del crimine “Kingpin” Wilson Fisk (il gigantesco Michael Clarke Duncan del Miglio Verde). Non aspettativi particolari effetti speciali perché non era nelle intenzioni del regista di creare l’ennesimo sparatutto per ragazzini, ma una sequenza veloce di eventi alternata ad un montaggio al rallentatore, focalizzato sulle capacità e sull’abilità dei singoli protagonisti durante i loro scontri fisici, un po’ nello stile di Matrix ma senza l’uso di troppe armi. Non manca la protagonista femminile, tale Elektra Natchios (Jennifer Garner già vista nella serie tv Alias) di giorno affabile e sensuale ma di notte in grado di trasformarsi in arma letale, ed è proprio la notte l’ambientazione preferita dal regista per lo svolgimento di gran parte del film in totale sintonia con l’animo “dark” dei protagonisti. Per tutta la durata del film però si ha come la sensazione di dover aspettare il momento di svolta che renda la storia emozionante ma le emozioni fanno fatica ad uscire, tranne che nella scena romantica dove Devil sotto la pioggia, attraverso il suo superudito, riesce a definire dalle goccie d’acqua il volto di Elektra. Si ha come l’impressione che sia stato tutto preparato a tavolino per “the next thing” ovvero per il Daredevil 2, ma per quanto tempo il pubblico reggerà all’invasione nei cinema dei supereroi?.
Articolo del
20/03/2003 -
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