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Rob Zombie
Halloween - The beginning
Horror, 109' - U.S.A.
2007
Dimension Films, Nightfall Productions, Spectacle Entertainment Group, Trancas International Films / Keyfilms
di
Fabio Piozzi
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Sono passati ormai più di ventisei anni dall’originale Halloween di Carpenter – quello slasher capostipite di un filone che poté poi contare su un numero pressoché infinito di imitazioni. Giunti al nono capitolo della saga il testimone passa nelle mani di Rob Zombie. Che preferisce evitare di dirigere l’ennesimo seguito, scegliendo di dar forma ad un’opera situata a metà strada fra il prequel ed il remake del primo episodio.
La trama – pur con alcune modifiche – segue le orme dell’originale: da bambino Mike Myers uccide a coltellate patrigno, sorella e relativo fidanzato, finendo in un ospedale psichiatrico. Ci resta in cura sino a quando, quindici anni dopo, riuscirà a fuggire per tornare nella cittadina d’origine, proprio durante la notte di Halloween. In cerca del massacro definitivo.
Lo script di Halloween – The Beginning, ad opera dello stesso regista, salda sapientemente un ampio prologo relativo alla giovinezza di Mike con quello che si può considerare l’effettivo rifacimento dell’originale. In questo modo, a differenza della versione carpenteriana, vengono fornite maggiori spiegazioni utili a dare più consistenza all’intera vicenda e spessore ai personaggi. Mike – che dapprima ha il sinistro ed inquietante volto del giovane Daeg Faerch e poi l’enorme fisico di quell’energumeno dell’ex-wrestler Tyler Mane – incarna la malvagità di uno psicopatico e la vulnerabilità di un bambino al tempo stesso. Inoltre acquista notevole importanza la relazione stabilitasi fra di lui ed il Dottor Loomis – dove le vesti che furono di Donald Pleasence vengono qui indossate da Malcolm McDowell.
. Il tutto coadiuvato da una colonna sonora che oltre ai Kiss e Alice Cooper – per citarne due – può contare sull’inconfondibile tema musicale originario, rivisitato per l’occasione.
Soltanto all’epilogo finale si potrebbe imputare un leggero sentore di eccessiva dilatazione. Che tuttavia non contribuisce a smorzare il livello di tensione risvegliato nel pubblico. Nel cast trova spazio anche la bella Sheri Moon – attrice-feticcio nonché moglie del regista – nei panni della madre dell’assassino, oltre ad una schiera di comprimari che faranno la goduria dei fan accaniti del genere horror. Alcuni nomi: Brad Dourif, Bill Moseley, William Forsythe, Danny Trejo, Sid Haig e Udo Kier. Ormai il gusto citazionista nella scelta degli attori è un marchio di fabbrica per l’ex-leader degli White Zombie.
Gustatevi – se riuscite a recuperarla – la director’s cut uscita nelle sale americane. Allungata di undici minuti, contiene ulteriori passaggi significativi nonché una massiccia dose di violenza in più (visibilmente tagliata nella nostra versione “ripulita”).
Dopo il convincente esordio con La casa dei 1000 corpi e l’exploit qualitativo de La casa del diavolo, la carriera registica intrapresa da Rob Zombie dimostra di non essere un semplice tentativo di ricercare una strada alternativa all’ambito musicale. Piuttosto si è rivelata un’ulteriore – riuscitissima – espressione di un artista colto e poliedrico.
Articolo del
09/01/2008 -
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