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Curtis Hanson
8 Mile
2003
Image Entertainment/Uip
di
Manuela Cacciotto
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La musica. Il rap. Un credo.Detroit. I suoi quartieri poveri. Il rap. Un gruppo di amici che crede nel talento di Bunny Rabbit: voce bianca ma cuore nero. Scott Silver alla sceneggiatura e Curtis Hanson alla regia portano dietro la videocamera la storia di uno dei rapper più famosi del momento: Eminem. Senza padre, con una madre perennemente disoccupata e una sorellina da proteggere, il giovane di Detroit ha una sola arma che lo difenda dalla desolazione: la sua voce. Bunny Rabbit si aggira così nella tragicità e nella sofferenza dei quartieri più miseri di una delle tante grandi città americane, dove il sogno della Terra Promessa viene continuamente violentato da un alienante lavoro in fabbrica e dove l’illusione si infrange in una roulotte/alloggio inchiodata a terra per la quale a fine mese va pagato l’affitto. Eminem-Bunny Rabbit porta avanti il suo percorso di uomo alla ricerca di un riscatto, di una rivincita, difendendosi con la sua timidezza e conducendo, in (apparente) silenzio, il suo dolore di ragazzo solo. Senza rabbia ma anche senza rassegnazione. Le parti “rap” di 8 Miles, vincitore del premio Oscar per il miglior brano musicale, saranno sicuramente aprezzatissime da tutti gli amanti di questo genere musicale che nasce nella strada e crea “versi” fuori dagli schemi poetici e musicali tradizionali Le scene cantate sono tante e piacevoli. 8 Miles è la storia di un giovane che da buon eroe americano riesce ad emergere facendosi tutto da sé e sbattendo contro le ipocrisie e le false promesse di tanti. Non è un capolavoro e non ha la pretesa di esserlo: è il racconto di una vita “vera”. Non il film a lieto fine tipico della produzione hollywoodiana ma le vicende reali di un cantante dei nostri tempi. Con un po’ di idealismi, certo, ma non troppi. Infatti assieme al successo che Eminem conquista nel locale di quartiere si disegna anche una realtà di esistenze abbruttite dalla miseria, dilaniate dall’abbandono della restante società “da bene”, violente e violentate dalla miseria e dal grigiore a cui sono sottoposte in cui le speranze di cambiamento sono ben poche. Amori passeggeri e amori sofferti, un lavoro da odiare e, allo stesso tempo, da cercare disperatamente, famiglie assenti, inesistenti, nottate di sbornie e fumo. Rivalità fra clan e pugni per strada. Al di là di ciò, sopra tutto ciò, una sola cosa: la musica. Di Eminem. Ed i nostri applausi.
Articolo del
01/04/2003 -
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