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Sidney Lumet
Onora il padre e la madre (Before the devil knows you're dead)
Drammatico, 120’ – U.S.A.
2007
Linsefilm, Unity Productions, Medusa
di
Fabio Piozzi
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Andy e Hank sono due fratelli a corto di denaro. Per tornare a galla il primo propone al secondo una rapina ad una gioielleria, convincendolo a partecipare. Solo che la gioielleria presa di mira è quella dei genitori, e il piano non va come sarebbe dovuto andare.
Dopo il mezzo fischiato Sogni e delitti di Woody Allen, ecco un nuovo piccolo concentrato di inesorabile cattiveria e cruda disperazione firmato ora dal regista di Serpico. Che nonostante le quasi ottantaquattro primavere sul groppone, non pare minimamente avere il fiato corto.
Cito il film alleniano, perché al centro delle due vicende vi sono relazioni familiari che si disintegrano di fronte a una realtà dura e secca che erode ogni tipo di valore a partire da quello sanguigno. Il tono tragico di cui questo film è imbevuto è lo specchio della rovina verso la quale l’essere umano sta camminando deciso e a testa alta. Anche qui assistiamo ad un delitto con castigo, perché la disperazione porta a scelte estreme che non sono avide di conseguenze, e l’ultima pennellata del quadro è sempre quella della punizione finale.
Lumet osserva dall’alto, concentrandosi sul singolo individuo grazie a una narrazione che fa abbondante uso di flashback per focalizzarsi di volta in volta su una diversa pedina dello schema. Nonostante a tratti questo espediente possa risultare un po’ ripetitivo (ed il montatore ci mette del suo con delle inquadrature di passaggio alternate in stile videoclip).
Ethan Hawke, alle prese forse con il miglior film della sua carriera, è perfetto per interpretare l’immaturo disperato in preda all’angoscia e al senso di colpa. L’ormai onnipresente Philip Seymour Hoffman conferma la sua versatilità nel trasformarsi nell’artefice capace di muovere i fili di un piano tanto rigoroso quanto fallace. Spazio anche per Marisa Tomei – dove ciò che balza all’occhio ancor prima della sue doti recitative è la sua bellezza – e Albert Finney nelle vesti del padre di famiglia. A quest’ultimo è affidato il ruolo principale nel finale, che, esplicitando tutto il cinismo e la freddezza implacabili della visione dell’autore, è la sezione migliore dell’intera opera. La quale soffre nella parte centrale di qualche lungaggine di troppo che si sarebbe potuta risolvere in fase di scrittura.
Il titolo originale, Before the Devil Knows You’re Dead, si riferisce a un detto irlandese che suona circa così: “Goditi la tua ora in paradiso, prima che il diavolo si accorga che sei morto”. Godiamocela tutti, ed evitiamo di sparare sulla croce rossa parlando dei magheggi della distribuzione italiana con i soliti trasformismi delle titolazioni..
Il miglior Lumet di sempre, come dicono in tanti? Forse è un po’ un’esagerazione, ma una cosa è certa: colpisce dritto allo stomaco.
Articolo del
21/03/2008 -
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