|
The Eye, dei francesi David Moreau e Xavier Palud, insieme già registi dell’horror/thriller Ils (Them), è il remake del giapponese omonimo uscito qualche anno fa durante la sciagurata invasione di horror orientali. La storia è più o meno la stessa, ma trasferita stavolta in Usa e Messico: Sydney è una violinista classica, affermata indipendente e cieca, che con gli occhi nuovi vede fantasmi ed è tormentata da visioni di un’altra vita, di un’altra ragazza. Il nuovo è di gran lunga migliore. Sembra che in questo periodo sia meglio rivolgersi agli emergenti per film di buona qualità e, ancora più importante, freschi. Europei, nuovi e rinfrescanti.
Manca però, a voler essere cocciuti, di coerenza interna: come mai un esperto della riabilitazione visiva fa una gaffe sull’ananas, quando assume che lei non sappia cosa sia? Perché dopo la toccante apertura del monologo interiore in cui la protagonista ci spiega come non veda l’ora di vedere va a finire che non era lei a volere così tanto il trapianto di cornea ma la sorella con i sensi di colpa?
Secondo "alte" opinioni, questi piccoli errori dovrebbero segnare il film come un assoluto fallimento. Teorie di tecnica cinematografica che a noi fanno un baffo, perché poi il film si lascia guardare con piacere e, non guasta visto il genere, con una punta di suspense. La forza delle soggettive che inquietano attraverso la visione sfocata di una ragazza cieca vale a sollevare il morale critico. Tanta passione nella regia e nella gestione della macchina da presa, i registi fanno di tutto per farci vedere con gli occhi nuovi di Sydney Wells.
I colori sono magnifici, un milione di tonalità, blu e grigio per la notte, rossi e marroni, gialli e azzurri caldi per il giorno, anche quando Sydney non vede. Il buio ha tante sfumature quante le paure e i dubbi umani ne creano. I colori più che i contorni o le espressioni definiscono il mondo e le azioni, le conseguenze.
Poi sarà un’addormentata punta di femminismo, ma è proprio piacevole quando una ragazza sullo schermo viene snobbata e trattata come se fosse pazza per un’ora e mezza di film tanto poi si arriva al bel finale in stile “te l’avevo detto”.
Jessica Alba è bella, bellissima, tanto che non è facile distinguere lo spettacolo di lei sullo schermo e la bravura. Certo non è inespressiva e regge bene il realismo fino alla fine della pellicola. Non c'è troppo overplay, anche nelle scene di panico e quando si parla di memoria cellulare e visioni non sembra di stare in Minority Report incontra The Ring. Il contrario è il paradigma del partner maschile, tale Alessandro Nivola, che non arriva al 60 percento di performance in nulla: serietà professionale medica del personaggio, sex appeal, empatia e feeling con Sydney/Alba. Nel cast anche Parker Posey, veterana indie di Hollywood, nella parte della sorella.
Insomma, nonostante il plot classico borderline scontato e il cast diviso, mezzo bravo e mezzo così così, The Eye è un film carino, apprezzabile, guardabile e ben fatto stilisticamente.
Articolo del
25/03/2008 -
©2002 - 2025 Extra! Music Magazine - Tutti i diritti riservati
|