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L’autopsia sul corpo del defunto pluriomicida Jigsaw porta al ritrovamento, nello stomaco dello stesso, dell’ennesima cassettina (?), attraverso la quale il “gioco” può così ricominciare.
Giunti (un po’ arrancando) al quarto episodio della saga l’iniziale, ennesima voce registrata dell’ormai celebre serial-killer suscita più di un sorriso in sala. Questo perché quanto di buono costruito dal primo capitolo è stato ormai sfruttato fino al logoramento, imboccando (più o meno volontariamente) con i due precedenti seguiti la pericolosa strada dell’auto-parodia. L’esempio più lampante è un ribaltamento finale il cui beffardo congegno ha smesso di sorprendere già da un paio di film. L’attrazione principale di Saw II e Saw III andava allora a identificarsi completamente con la propria consistente componente splatter, con la curiosità di vedere ancora una volta all’opera i macabri marchingegni di un killer sempre meno enigmista e sempre più macellaio. Finalmente questo quarto episodio è in grado di restituirci, almeno in parte, una buona dose di ritmo e scioltezza. E, in più, sano intrattenimento, totalmente estraneo ai due precedenti, zoppicanti capitoli.
Le pedine sacrificali risultano meno irritanti che in passato e il gioco si lascia guardare con una certa facilità, pur rivelandosi più di una volta ingenuamente prevedibile. La maggior nota dolente consiste perlopiù nella regia di Darren Lynn Bousman, che nei propri eccessi videoclippari risulta esibizionista e confusa laddove dovrebbe scorrere rapida. I precedenti buchi di sceneggiatura si allargano poi fino a diventare delle vere e proprie voragini, ma dopo quattro film comincio a sospettare che essi vengano considerati un tratto distintivo/stilistico della saga al pari dei corpi straziati e degli inquietanti pupazzi parlanti. In compenso, a totale vantaggio degli amanti del genere, il film si sofferma in maniera tutt’altro che ellittica sui propri dettagli più macabri, battezzato coerentemente da un’autopsia che lascia ben poco all’immaginazione.
Saw IV, più in generale, riesce a riprendere un filo di continuità con il primo film, ignorando quasi del tutto un terzo sequel che, a dispetto del nome, mostrava ironicamente più punti di contatto con Scary Movie 4 che non con la saga madre. Sono già in produzione due sequel: Jigsaw è morto (doveva riposare in pace da un pezzo, ma transeamus), ma abbiamo imparato che la sua eredità può essere raccolta da chiunque. Con buona pace della credibilità e della verosimiglianza.
Articolo del
04/05/2008 -
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