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EXTRANTEPRIMA!
Un telefonino suona a vuoto: chiamata persa… dal futuro: una persona morta ha chiamato. C’è la studentessa di psicologia che corre contro il tempo per salvare le amiche, sé stessa e scoprire la verità. Il riassunto è una classica headline, in aggiunta ci sono piccole pieghe di significato che rendono il solito horror leggero un po’ più interessante.
La scena più affascinante di One missed call, regia di Eric Valette, esponente del new cinema francese, deve l’appeal alla citazione onorevole: Beth, la protagonista, da bambina in un flashback sale scale buie in un corridoio malridotto e scuro, sale seguendo la luce che esce dallo spiraglio di una porta chiusa. Dietro, c’è il segreto che segna la sua infanzia, proprio come per il personaggio di Julia Roberts in Linea mortale, film culto degli anni novanta con Kiefer Sutherland e Kevin Bacon. L’atmosfera che si respira in One missed call non è poi molto dissimile da quella del cult psico-thriller almost soprannaturale. Certo, lo stampo dell’horror orientale è difficile da diluire in un remake, quindi troviamo all’inizio abbozzi di paesaggi in stile impero, ci sono le classiche comparse improvvise di fantasmi solidi, strani animali, visioni. Divertente a tratti la scena dell’esorcismo al telefonino che, per quanto esageratamente ridicola per un horror, non stona dato che si incastra nella metafora sociale legata alla dipendenza dalla tecnologia. L’esorcista televisivo si inserisce nel contesto come poco velata critica ai mass media. Sono elementi sottili, indispensabili per dare un pizzico di senso e continuità alla storia che altrimenti si ridurrebbe a trenta minuti di attori che rispondono al cellulare.
One missed call è il remake del giapponese Shakushin Ari, di Takashi Miike, in patria il primo di una serie di tre film, una serie tv e, sembrerebbe, un vero e proprio ringtone da tormentone (c’è da ammetterlo, la suoneria assassina è accattivante). Nel mezzo di tutti questi elementi più o meno ben mescolati (a volte c’è troppo stereotipo, non tutte le ciambelle riescono col buco, anche se le confezionano a Hollywood) l’attrice che fu icona protagonista di Mulholland Drive dona pace all’atmosfera generale, perché forse il caos è anche un po’ voluto come da ispirazione lynchiana. Laura Harring non è nemmeno nei credits, sarà per aumentare la nebbia di mistero.
Nel cast accreditato volti nuovi delle serie tv, giovani promettenti: Shannyn Sossamon è Beth. La Sossamon viene da debutti di calibro al fianco di Heath Ledger in Il destino di un cavaliere, recita al fianco di Josh Harnett e in Kiss kiss bang bang. Oggi attraente vampira in televisione, per ora solo d’oltre mare e d’alpe, con Moonlight. La serie sta avendo un successo di pubblico con pochissimi precedenti e dovrebbe approdare anche da noi. Guest star per tutta la prima serie di Dirt. Co-protagonista Edward Burns nei panni del classico detective che si invaghisce della pulzella in difficoltà e si addentra nel soprannaturale senza batter ciglio. Da tenere d’occhio Azura Skye, comparsa in un numero spropositato di show tv, ultimo House MD.
Articolo del
29/05/2008 -
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