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Timo Bekmambetov
Wanted
Azione, 110' - U.S.A.
2008
Kickstart Productions, Marc Platt Productions, Spyglass Entertainment, Stillking Films, Top Cow Productions, Universal Pictures / UIP
di
Fabio Piozzi
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Wesley Gibson (James McAvoy) è un giovane sfigato e ipocondriaco, con un lavoro frustrante e una fidanzata che passa il tempo sotto le coperte con il suo migliore amico. La svolta avviene quando l’avvenente e tatuata Fox (Angelina Jolie) lo informa di essere figlio del più grande killer del pianeta, da poco assassinato sul tetto di un palazzo. Wes viene così arruolato dalla Confraternita – un’organizzazione che si occupa di uccidere una a uno tutti i cattivi – per vendicare il defunto genitore, dopo un duro allenamento a suon di scazzottate e coltellate.
Il kazako Timo Bekmambetov (già dietro la macchina da presa per I guardiani della notte e relativo seguito) dirige questo adattamento della miniserie a fumetti di Mark Millar e J. G. Jones. Prendendone le distanze dopo i primi cinque minuti, perché escludendo l’incipit, i due personaggi principali e il titolo, la pellicola ha ben poco da spartire con le tavole originali.
I tre sceneggiatori, arrivati per due terzi da 2 Fast 2 Furious e per il rimanente terzo da Fast & Furious: Tokyo Drift (ora comincerete a capire qualcosa di più…), preferiscono puntare sul fracasso audio/visivo, dimentichi di una seppur minima coerenza narrativa, che è bene non mettersi a rintracciare. Fra inseguimenti, corse sui treni, spari ed esplosioni – non c’è che dire, davvero ben fatti – questo film è un discount delle esagerazioni e delle assurdità, una su tutte la capacità sparare a effetto facendo deviare il proiettile (si, avete letto bene…), oltre a telai del Fato e bagni rigeneratori nella cera. E finali prevedibili a mezzora dal termine.
La necessaria dose di violenza è assicurata, ma il messaggio veicolato dal fumetto originario (non ci sono più i buoni, ma solo i cattivi e non puoi scegliere da che parte stare) viene scarnificato e calpestato. Quella che sarebbe potuta essere una buona spina dorsale a sostegno del film, è cancellata a tutto vantaggio di scene d’azione che oltre l’intrattenimento non vanno. Ma, del resto, lo si era già capito dopo le prime immagini pubblicitarie.
Detto questo, dopo un notevole sforzo di sospensione dell’incredulità, la pellicola si lascia seguire, grazie ad una regia e un montaggio energici (con un generoso uso del bullet time che fa tanto Matrix), spingendo fin dalla locandina sulla sensuale bellezza di un’Angelina che in realtà non va oltre qualche sguardo felino ed un paio di sculettate. Morgan Freeman interpreta senza infamia né lode il capo della Confraternita, ma la prova migliore la strappa il semi-sconosciuto McAvoy, dal viso pulito e verginale, impacciato quanto basta all’inizio e determinato quanto basta alla fine.
Nella soundtrack comparsata sonora anche per i Nine Inch Nails, ma che le musiche originali siano di Danny Elfman, non ve ne accorgete se non lo leggete.
Per veri tamarri. Ma anche se si è visto di peggio, ricordiamoci che si è visto molto di meglio.
Articolo del
08/07/2008 -
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