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Il film del brasiliano Fernando Meirelles inchioda lo spettatore con espedienti diversi: la trama, che si sviluppa seguendo un percorso temporale a ritroso, con i ritmi propri del film d’azione; la fotografia, al servizio della narrazione ma con una purezza quasi pittorica; il montaggio, moderno ma mai superfluo; l’interpretazione, perfetta per tutti gli attori, dai bambini “randagi” ai protagonisti sempre in primo piano; il messaggio, comunicato con ironia, rabbia, disperazione, dolcezza ma comunque sempre presente dietro i fatti veri della storia vera di un fotografo brasiliano cresciuto in una periferia suburbana che solo lo spirito di quell’immenso paese sudamericano riesce con disinvoltura a chiamare la “Città di Dio” (eppure la sensazione netta, seppur di un laico convinto, è che se una città di Dio esiste è proprio là dove si svolge la vita dei protagonisti del film). Insomma, un film che intrattiene ma che al tempo stesso schiaffeggia lo spettatore. Due scene, in particolare, restituiscono il senso di questa sintesi perfetta: l’amplesso adulterino con banana al seguito, seguito da un orrendo e fatale sfogo del marito tradito, inteso a far giustizia, e la lezione del boss Zé Pequeno agli irrequieti bambini randagi, in cui in pochi attimi si passa dalla spensieratezza ed arroganza dell’infanzia alla tragica punizione esemplare, con la sequenza quasi insopportabile del fanciullo che tende indifeso la mano al revolver del boss affinché mutilandolo gli insegni il vero senso del rispetto e della vita, nella Città di Dio. Andando a vedere questo film si capisce come possa essere definito grande solo il cinema in grado di comunicare intrattenendo, con tutti i mezzi espressivi a disposizione, abbracciando la vita nella sua interezza.Assonanze con altre realtà e produzioni cinematografiche affiorano inevitabili: ne cito solo due recenti, “Sweet sixteen” di Ken Loach (la vita è dura e apparentemente segnata anche nel ricco Nord del mondo) e “Amores Perros di Alejandro Gonzalez Inarritu (la legge della strada si impara presto e a proprie spese).
Articolo del
20/05/2003 -
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