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Marco Pontecorvo
Parada
Drammatico, 100' - Italia-Romania-Francia 2008
Panorama Films, Yalla Films, Domino Film, in collaborazione con Rai Cinema
di
Erica Bruni
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Parada (il titolo prende il nome dal gruppo circense che il protagonista della storia ha fondato insieme ai bambini) racconta la vera storia del clown Miloud Oukili (Jalil Lespert), al suo arrivo in Romania nel ’92, tre anni dopo la fine della dittatura di Ceausescu.
Dopo il suo incontro con i bambini dei “tombini”, i cosiddetti “boskettari”, insieme all’aiuto di un assistente sociale rumeno e un’italiana prende l’impegno di cambiare il destino tragico di questi ragazzi di strada, che vivono come bestie sotto i canali della capitale rumena.
Sniffatori di colla, delinquenti, vittime di pedofilia e di ricettatori senza nessun punto di riferimento e alcun rispetto neanche per loro stessi, sono il risultato del crollo della mafiocrazia, abbandonati dalle famiglie cadute in miseria e, ormai, figli di una società che non li vuole.
Pontecorvo esordisce con un’opera in cui le difficoltà sono molte vista la delicatezza del tema trattato. Il merito del film è di non scivolare mai nei luoghi comuni e nella facile retorica, utilizzando un tono algido e distaccato che non permette troppe emozioni, prendendo una giusta distanza con lo spettatore, ma in cui la partecipazione rimane autentica. Diverso è il discorso per quanto riguarda la regia e le modalità stilistiche utilizzate, che soffrono di un formato troppo televisivo, per un film in cui forse quello più adatto è quello documentaristico, che avrebbe reso il messaggio più persuasivo.
Parada è quindi a tutti gli effetti il classico film di denuncia, finalizzato a far prendere coscienza e a scuotere gli animi di chi lo guarda, tenendo volutamente in secondo piano la psicologia dei personaggi. Un’opera semplice e onesta, che mette in luce la triste situazione di questi bambini attraverso piccole gioie e grandi dolori. Grande merito anche alla fotografia di Vincenzo Carpineta che utilizza luci naturali, invece che artifici che avrebbero potuto alterare i chiaroscuri peggiorando l’esito complessivo.
Articolo del
24/09/2008 -
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