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Ridley Scott
Nessuna verità
Drammatico, 128' - U.S.A.
2008
De Line Pictures, Scott Free Productions / Warner bros.
di
Gabriele Toresani
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Roger Ferris, giovane agente della Cia, si trova in medio Oriente per catturare il pericoloso Al Saleem, conosciuto come “la balena bianca”. Guidato a distanza dal suo capo Ed Hoffman, Ferris rischia la vita e attua scelte discutibili pur di raggiungere il suo scopo.
Esattamente un anno dopo dal bel American Gangster, Ridley Scott torna con un filmone ambientato in medio Oriente. E più che dare una sua opinione, decide di girare un action-movie ambientato in un drammatico momento storico (stessa cosa che ha fatto per Black Hawk Down, anche se lì il messaggio politico era molto più evidente). Infatti Scott, nel raccontare questa complessa vicenda di spionaggio, si mantiene freddo e distaccato senza dar giudizi sull’attuale situazione da quelle parti.
Tecnicamente impeccabile, con un’ottima fotografia di Alexander Witt e il serrato montaggio di Pietro Scalia, il maggiore problema della pellicola è quello di non porre nessuna particolare domanda e nessuno spunto di riflessione. Insomma si lascia vedere ma si dimentica subito dopo l’uscita dalla sala. Ed essendo un film che parla di temi importanti come terrorismo, scontri di culture, violazione privacy e così via, è un enorme difetto.
Nessuna sorpresa dagli attori. Leonardo Di Caprio si conferma bravo come al solito, anche se ultimamente sembra che stia interpretando sempre lo stesso tipo di personaggio, mentre l’immancabile (in un film di Scott) Russell Crowe se la cava egregiamente in quello che è il personaggio più interessante del film (anche perché ha le battute migliori della sceneggiatura di William Monahan). Insomma bella interpretazione ma i tempi di Insider sono lontani (mentre la pancia è la stessa).
Nessuna sorpresa neanche da Scott. Il regista inglese sembra innestare il pilota automatico e nelle due ore di visione non regala nessun particolare brivido allo spettatore (se non nella bella, e molto violenta, scena di tortura) dando l’impressione di aver sprecato un occasione. E l’inopportuno happy-ending di certo non aiuta.
Questo non vuol dire che Nessuna verità sia un brutto film. Abituati ormai a vedere certe schifezze nelle sale fa comunque piacere un intrattenimento confezionato in maniera certosina. Ma dal regista di capolavori come Alien, Blade Runner e I duellanti, non è forse lecito aspettarsi di più?
Articolo del
26/11/2008 -
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